Obbligazioni – Calma piatta in attesa degli appuntamenti delle tre banche centrali

Le principali Borse europee superano la metà della seduta confermando la debolezza dell’avvio. Archiviato l’esito senza sorprese del consiglio della Bce della scorsa settimana, che ha confermato tassi stabili nell’area euro fino all’estate 2019, i mercati attendono con ansia le riunioni di tre banche centrali previste per questa settimana: BoJ (Giappone), Fed (Stati Uniti) e Banca d’Inghilterra.

Tre appuntamenti con le politiche monetarie di altrettante aree strategiche in un contesto in cui i timori per una guerra commerciale mondiale si sono trasformati in previsioni di una guerra valutaria, che potrebbe essere altrettanto nefasta.

Si comincia tra oggi e domani con la banca centrale del Giappone, da cui arrivano segnali contrastanti. In teoria, la BoJ potrebbe decidere di modificare la sua politica monetaria ultra espansiva anche se, alla vigilia della riunione, si sta facendo largo l’ipotesi che la decisione si alzare i tassi potrebbe essere rinviata in autunno.

Un aumento dei tassi di 0,25 punti base appare, invece, una decisione molto probabile per la banca centrale inglese che si riunirà giovedì con all’ordine del giorno una manovra di politica monetaria restrittiva.

E venerdì toccherà alla Federal Reserve. In questo caso non dovrebbero esserci particolari novità, poiché l’atteso rialzo del costo del dollaro (il terzo in un anno) sarebbe stato rinviato a settembre.

In tale contesto, lo spread rimane sulla parità a quota 233 punti base, con il rendimento del Btp decennale che si posiziona al 2,77 per cento. Poco mosso anche T-bond al 2,98 per cento. Sostanzialmente stabile l’euro/dollaro, che continua la sessione sui livelli della vigilia e si ferma a 1,168.

Sul fronte dei dati macro, a fine settimana saranno resi noti i dati sul mercato del lavoro americano, con il focus sempre sui nuovi posti di lavoro nei settori non agricoli e sulla retribuzione media oraria.

Da poco, invece, è stato reso noto il dato sull’indice dei prezzi al consumo in Germania che a luglio ha confermato una sostanziale stabilità rispetto alla rilevazione del mese precedente. Questo indicatore anticipa quello ancora più importante dell’inflazione dell’Eurozona, in uscita domani.