Massimo Zanetti – Gross profit -2,4% ma balzo dell’utile (+62,3%) nel 1H 18

Nel primo semestre 2018 il gruppo attivo nella produzione, lavorazione e distribuzione di caffè tostato e di altri tipi di prodotti coloniali, ha consuntivato ricavi pari a 434,4 milioni,  in calo del 8,7% a cambi correnti e del 3,3% a cambi costanti, rispetto al pari periodo dello scorso anno.

Su base omogenea, ovvero a cambi costanti e a seguito dell’applicazione retrospettica dell’IFRS 15 sui ricavi 2017, il fatturato ha registrato un calo del 3% su base annua, dovuto sostanzialmente alla diminuzione dei volumi di vendita del caffè tostato (-1,6% rispetto al primo semestre del 2017) e al decremento dei prezzi di vendita di quest’ultimo conseguente al calo del prezzo medio di acquisto del caffè verde, in parte compensato dall’impatto positivo del diverso mix rilevato nei canali di vendita nel 2018 e 2017.

Nel principale mercato di sbocco, rappresentato dalle Americhe che riflettono il 43,6% del giro d’affari complessivo, le vendite calano del 16,6% a cambi correnti attestandosi a 189,5 milioni, mentre quelle realizzate nell’Europa del Sud (27,3% del totale) segnano una diminuzione del 2,2% a 118,7 milioni.

I ricavi conseguiti in Europa del Nord (20,2% del totale) riportano una contrazione del 2,5% a 87,5 milioni, mentre le vendite consuntivate nell’Asia – Pacifico, che includono anche i ricavi generati dalla rete internazionale di caffetterie, assommano a 38,7 milioni (+4,2%).

Dalla ripartizione per canale di vendita si rileva che il maggior contributo deriva dal Mass Market (37,1% del totale), che realizza ricavi pari a 161,1 milioni (-9,5%). A seguire il Private Label (32,4%) con un fatturato in diminuzione del 13,9% a 140,8 milioni e il Foodservice (23,8%), con ricavi pari a 103,3 milioni (-1,3%).

Il gross profit è sceso del 2,4% a 191,2 milioni, principalmente per effetto delle fluttuazioni del tasso di cambio (con un impatto di 8,3 milioni rispetto ai primi sei mesi del 2017). Su base omogenea, tale aggregato ha registrato un incremento del 2,6%, principalmente riconducibile alla vendita di caffè tostato che è cresciuta del 3,1%.

Aumentano a doppia cifra i margini operativi con l’Ebitda e l’Ebit saliti rispettivamente del 10,2% a 32,1 milioni e del 30,2% a 14,1 milioni, anche grazie a una flessione degli  ammortamenti (-1,7%).

Gli oneri finanziari netti sono rimasti sostanzialmente invariati a 3,6 milioni.

Il periodo in esame si è chiuso con un utile netto di 7,1 milioni, balzato del 62,3%, beneficiando anche di una minore incidenza delle imposte con un tax rate sceso al 31,6% dal precedente 39,1 per cento.

Dal lato patrimoniale l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 190,7 milioni, sostanzialmente stabile rispetto a fine 2017. Si segnala che nel semestre il gruppo ha  effettuato investimenti ricorrenti per 13,4 milioni, rispetto a 19,1 milioni del primo semestre 2017 e ha distribuito dividendi per 5,8 milioni, rispetto a 5,3 milioni, distribuiti nel 2017.

Il management si attende per l’esercizio corrente ricavi su base omogenea sostanzialmente stabili rispetto allo scorso anno, un incremento dell’Ebitda Adjusted stimato nell’ordine del 5% – 8%  e una riduzione dell’indebitamento finanziario netto al di sotto dei 180 milioni.