Casta Diva – Vede rosa dopo la riorganizzazione

La multinazionale attiva nella comunicazione ha implementato nell’ultimo triennio una riorganizzazione societaria aggregando le società operative e creando due divisioni attive rispettivamente nella creazione di eventi e nell’advertising. Ciò ha permesso di stabilizzare il giro d’affari, conseguire un utile operativo e porre le basi per una crescita a livello internazionale grazie anche alle nuove partnership. I ricavi dovrebbero così salire a 32 milioni entro il 2020 (Cagr 7,2%), quando l’Ebitda dovrebbe attestarsi a 3,2 milioni (Cagr 31,7%) ed il conto economico chiudersi con il ritorno all’utile. Novità anche per la struttura finanziaria poiché dopo le tre ricapitalizzazioni del 2017 per complessivi 4,3 milioni la disponibilità si è fissata a 1,8 milioni, ma dovrebbe rafforzarsi a tre milioni entro il 2020 grazie alla generazione di cassa. Il titolo continua però a soffrire in Borsa in attesa di conoscere la capacità di esecuzione ed il ritorno alla sostenibilità.

Casta Diva è una multinazionale attiva nel settore della comunicazione con la produzione di branded content, video virali, contenuti digitali, film e live music entertainment. Il gruppo è presente in 4 continenti con sedi in 15 città. La presenza sui mercati è garantita dai brand: Casta Diva Pictures, Casta Diva Events, Casta Diva Forums, Blue Note Milano e Blue Note Off.

Il suo è un network esteso di produzione di film pubblicitari ed eventi a livello mondiale, costruito attraverso un’attiva e continua interazione tra le diverse sedi e l’esperienza di professionisti della comunicazione digitale e del live entertainment. Casta Diva è inoltre titolare di Blue Note Milano, jazz club aperto nel 2003 e parte del network internazionale Blue Note, realtà di punta nel panorama jazz mondiale che produce oltre 300 spettacoli l’anno, fatturando circa il 25% dell’incasso jazz in Italia.

Il gruppo ha vissuto un triennio di crescita economica e patrimoniale sia per linee interne sia per linee esterne. Da Agosto 2016 (ingresso in borsa grazie al reverse take-over) si è dedicato anche ad una razionalizzazione della struttura societaria e ad una nuova governance italiana ed estera.

Molto importanti sono stati i tre aumenti di capitale per un ammontare di 4,3 milioni realizzati nel 2017 che hanno permesso al gruppo di raggiungere una posizione finanziaria positiva per 1,8 milioni di euro.

L’operazione di merger con il Blue Note ha rafforzato la linea di business degli eventi, bilanciandola con il core business storico degli Spot pubblicitari. Il risultato della gestione operativa, che nel 2016 ha risentito di maggiori costi dovuti alla fusione e alla riorganizzazione dell’attività, è migliorato nel corso del 2017 confermando la validità delle scelte strategiche volte ad ampliare volumi e marginalità operativa.

L’esercizio 2017 si è chiuso in perdita prevalentemente a causa di costi di natura straordinaria legati alla ristrutturazione post merger ed anche ad ammortamenti provenienti da operazioni di natura straordinaria come il take over e le fusioni. Sul fronte della marginalità economica (EBITDA) si è assistito ad un raddoppio perché se nel 2016 la società registrava un valore di circa il 3%, nel 2017 è passato a quasi il 6%.

L’obiettivo per il 2018 è di un’ulteriore incremento fino ad arrivare ad un valore a 2 cifre entro il 2020.In Borsa il titolo ha sofferto, sotto-performando l’indice generale ma non quello di settore.

È doveroso comunque ricordare che nel 2018 il gruppo ha siglato importanti contratti per la produzione di spot pubblicitari, soprattutto in Sud Africa, mentre nella divisione eventi, degno di nota il debutto di Casta Diva Forum a New York. Evento dedicato al mondo ICO (Initial Coin Offering) e blockchain.

Nel contempo è comunque doveroso segnalare che sulle performance borsistiche del recente passato ha svolto un ruolo non secondario anche la valutazione degli investitori, in particolare internazionali, sulla composizione del governo, oltrechè del suo modus operandi.

Dinamiche, quelle borsistiche, comuni a quasi tutte le società quotate proprio a dimostrazione che i fattori determinanti oggi sono più quelli esogeni come si è evidenziato in questo 2018 e più in particolare tra maggio e giugno, oltreché nell’ultimo mese, quando il FtseMib è tornato sotto la soglia dei 21.000 punti.

In questo scenario resta comunque importante il ruolo delle singole aziende e dei loro vertici nello spiegare agli investitori il modello di business ed i relativi obiettivi numerici, dimostrando poi la capacità di execution.

È doveroso fare il possibile per elevare il livello di conoscenza dell’azienda, comunicando nel modo più appropriato le strategie, gli obiettivi ed il percorso per raggiungerli.

Conto Economico 

Nell’analizzare la performance dell’ultimo triennio, si è scelto di utilizzare per il 2015 dati proforma nascenti dall’aggregazione dei bilanci consolidati della ex Blue Note e della ex Casta Diva Group, che hanno dato vita nel 2016 al nuovo gruppo.

Nel dettaglio, nell’arco dei tre esercizi i ricavi sono rimasti sostanzialmente stabili. La riduzione del fatturato registrata nel 2016 è da imputare a commesse di spot ed eventi non ancora ultimate al termine dell’esercizio.

Tale diminuzione del 7,5% deve tenere inoltre conto di minori ricavi per circa 500mila euro di cui Blue Note aveva beneficiato grazie a 3 mesi di apertura estiva in concomitanza con l’Expo. La ripresa dei ricavi nel 2017 raccoglie i frutti del lavoro svolto in alcune filiali estere come il Libano, il Sud Africa e la Repubblica Ceca.

Il margine operativo ha registrato nel 2016 un calo del 33,8% per i minori ricavi conseguiti e per l’incremento dei costi operativi dovuti anche alle spese derivanti dalla fusione tra i due gruppi. Risultato poi recuperato nel 2017 (+81,5%) grazie all’incremento del giro d’affari ed economie di scala. Nonostante i maggiori ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni, l’Ebit dell’ultimo esercizio torna positivo e si assesta all’1,7% delle vendite.

Il risultato finale è tuttavia penalizzato da perdite di natura straordinaria per svalutazioni delle partecipazioni nelle società controllate Anteprima Video, Casta Diva Events e CDP Usa per complessivi 1 milione e per l’incremento degli oneri finanziari.

Breakdown Ricavi

I ricavi di Casta Diva Group sono imputabili a tre differenti Business Unit:

La business unit attiva nella produzione di Spot pubblicitari e video digitali, che rappresenta circa il 63% del giro d’affari del Gruppo, ha mantenuto sostanzialmente stabili i propri introiti nel 2017.

Nel corso dell’ultimo esercizio la divisione si è aggiudicata, nell’ambito di una gara internazionale, il contratto esclusivo biennale, per il valore di 3 milioni di dollari, per la produzione di spot e contenuti digitali in India, Medio Oriente e Africa. Lo scorso novembre è inoltre nata Casta Diva China, una joint venture sostanzialmente paritaria (50,1% a CDG) che permetterà al gruppo di affacciarsi al mercato cinese della produzione di spot pubblicitari collaborando con clienti della caratura di Coca Cola e Alibaba.

Le due BU Events, B2B e B2C, nel corso del 2017 hanno rinforzato la propria struttura grazie alla fusione tra Blue Note Eventi ed Egg Events. Il valore che BN Eventi ha apportato all’intera divisione nell’ultimo esercizio è stato di circa 1 milione, incrementando così il fatturato annuale della BU del 55 per cento.

Dal punto di vista geografico, negli ultimi due esercizi si è assistito ad un’inversione della porzione dei ricavi tra Italia ed estero a discapito di quest’ultimo, sostanzialmente paritaria rimane comunque la divisione tra mercato nazionale e l’estero.

Stato Patrimoniale

A fine dicembre 2017, la posizione finanziaria netta cambia segno, passando da un indebitamento finanziario di 0,8 milioni a liquidità pari a 1,8 milioni grazie a tre aumenti di capitale avvenuti nel corso dell’esercizio, per complessivi 4,3 milioni, solo in parte assorbiti da nuovi investimenti per 1,2 milioni, volti al perfezionamento del nuovo assetto societario, e altrettanti 1,2 milioni per l’acquisto di nuove partecipazioni.

Ratio

A fine 2017 il ritorno del patrimonio netto (ROE) è compromesso da poste di natura straordinaria che hanno un impatto rilevante sul risultato finale. In presenza di una posizione finanziaria netta positiva, perdono di significato indicatori quali la capacità di rimborso del debito e la leva finanziaria.

Gli indicatori di borsa, rilevati al 31 dicembre di ogni esercizio, segnalano un deprezzamento dell’azione che, dal 2014 al 2017 ha registrato una svalutazione superiore al 50%. I valori del 2015/2016 non sono confrontabili con i dati 2017/2018 perché si tratta di aziende completamente diverse, e anche il numero di azioni e la capitalizzazione sono completamente diverse.

Tutti gli indici indicati, seppur non positivi, riflettono sia un’azienda completamente diversa da quella precedente (Blue Note SPA) sia un processo di miglioramento. L’obiettivo dell’azienda è quello di avere un utile netto a partire dal 2018.

I ratios EV/Sales esprimono una valutazione prudente rispetto alle vendite. Valutazione basata sull’andamento passato e in maniera minore sulle aspettative future.

Non si riscontrano inversioni di rotta sul fronte quotazioni nel corso del 2018, dove il titolo ha toccato nel mese di maggio il minimo storico di 1,285 euro e dopo i primi sei mesi scambia in zona 1,5 euro.

Outlook

Nel triennio 2018-2020 il gruppo prevede di concentrarsi sull’incremento della marginalità più che sullo sviluppo dei volumi. L’obiettivo è infatti quello di raggiungere nel 2020 un Ebitda margin del 10% (5,5% nel 2017) grazie ad un risultato operativo di 3,2 milioni (Cagr 31,7%).

L’aumento dei flussi di cassa e l’attenta gestione del circolante dovrebbero infine consentire al gruppo di accumulare 3 milioni di liquidità alla fine piano, consolidando così il trend positivo iniziato nel 2017, anno in cui si è registrata una posizione finanziaria netta positiva di 1,8 milioni.

Per il raggiungimento degli obiettivi prefissati nel piano strategico, è previsto lo sviluppo delle due aree di business dove il gruppo opera secondo le seguenti linee guida:

Per la divisione Spot saranno siglate partnership strategiche con clienti multinazionali, con focus particolare su Cina e Middle East.

Per la BU Events invece, le assunzioni di crescita sono legate sia alla diversificazione del business degli eventi tramite Casta Diva Forums, società specializzata negli eventi in ambito finanziario, sia alla costituzione di nuove società anche fuori dall’Italia, come Casta Diva Events Dubai che dovrebbe beneficiare dell’indotto legato a Expo 2020. Ulteriore spinta al business sarà garantita dagli eventi B2B gestiti con il nuovo brand Blue Note Off.

Punti di Forza

L’attività di M&A ha permesso di individuare per tutte le aree di business società target ampliando così la capacità produttiva e creativa, l’attività in nuovi mercati e nel contempo migliorando la marginalità operativa.

Diversificazione merceologica. La presenza di Casta Diva Group sul mercato con filiali attive in diverse aree come gli eventi, la digital communication, gli spot, il cinema e l’area jazz ha consentito la differenziazione del fatturato, permettendo così di compensare situazioni congiunturali di alcune BU con la crescita e l’espansione di altre.

Espansione territoriale. Il gruppo è presente in 11 Paesi, oltre che in Italia, con società partecipate al 100% o compartecipate con partner locali.

Punti di Debolezza

Ritorno degli investimenti ancora di sotto delle attese nonostante i vari sforzi compiuti in termini di M&A per ampliare la struttura aziendale e i servizi offerti.

Andamento insoddisfacente di alcune società facenti parte del gruppo il cui valore è stato svalutato nel corso del 2017 e che non hanno contribuito alla crescita organica.

Opportunità

Diverse sono le opportunità nelle due linee di business.

Per quanto riguarda la divisione degli Spot, nel 2017 il mercato globale dell’advertising ha riportato una spesa complessiva pari a 547 miliardi di dollari, con una crescita del 4,2% rispetto al 2016. Per triennio 2016-2019, i mercati considerati in grado di attirare il maggior numero di investimenti pubblicitari risultano essere gli Usa, seguiti dalla Cina, che congiuntamente contribuiscono per il 52% alla spesa globale per l’advertising.

Si prevedono maggiori investimenti in particolar modo nel digital advertising già saliti del 13% a 2,65 miliardi nel 2017, con la spesa globale in video advertising online che ha toccato quota 23,78 milioni (+34,5%) nel 2017.

Per l’organizzazione di eventi, interessanti opportunità di crescita sono presenti nel segmento denominato MICE Market (meetings, incentives, convention, exhibitions) e per il quale è prevista un Cagr 2017-2021 pari al 6,93%.

Minacce

Oltre alla presenza del rischio legato all’andamento economico generale del nostro Paese che vede l’Italia crescere di un punto percentuale in meno rispetto ai peers continentali, il futuro di Casta Diva Group e l’evoluzione del suo giro d’affari è condizionato dalla presenza di competitors globali presenti sul mercato da tempo e che vantano partnership con clienti di caratura elevata.

La volontà di espandersi nei mercati asiatici, soprattutto per la BU Spot, è stata dettata dall’esigenza di seguire le orme di altri players che hanno già acquisito nel corso degli ultimi esercizi importanti fette di mercato. Il mercato offre grandi opportunità ma potrebbero tuttavia essere maggiormente colte dai players già presenti da alcuni anni.

Analisi Tecnica

L’andamento di Casta Diva è stato caratterizzato da una tendenza decrescente nel primo triennio di quotazione, frutto di un sentiment negativo da parte degli investitori sulle prospettive reddituali della Società. Negli ultimi 12 mesi, tuttavia, le quotazioni hanno registrato una minore forza nella fase decrescente, con la formazione di una divergenza positiva riscontrabile tra i prezzi del titolo e il Macd.

La naturale prosecuzione di tale scenario è stata la formazione di una base supportiva al raggiungimento di 1,30 euro, su cui le quotazioni si sono adagiate e che potrebbe rappresentare il primo segnale di una possibile inversione direzionale.

Un segnale di forza a supporto di tale scenario sarebbe da ricondurre al superamento del pivot high a 2 euro, con possibile proiezione a 2,40 euro (+20%), area distributiva registrata nell’ultimo trimestre del 2017.

Tale ipotesi di scenario sarebbe negata da una discesa al di sotto dell’area supportiva sopra indicata, con proiezione a nuovi minimi assoluti.

###

Resta sempre aggiornato sul tuo titolo preferito, apri l'Insight dedicato a Casta Diva Group