Creval – Prevale la linea Dumont, verso il rinnovo integrale del board

L’assemblea di Creval che si terrà il prossimo 12 ottobre per nomina del nuovo cda segnerà un cambiamento radicale per la banca valtellinese.

Ieri, ultimo giorno per presentare le liste per il board, il socio Dgfd, veicolo lussemburghese titolare di una quota del 5,78% del capitale e che fa capo all’imprenditore francese Denis Dumont, ha presentato la propria lista. Proprio Dumont è stato il fautore della convocazione dell’assise per rinnovare il board.

Come indicato dai rumor dei giorni scorsi, tra i candidati non è presente l’attuale presidente Miro Fiordi, per quasi ai 15 anni ai vertici di Creval, mentre figura l’attuale Ad Mauro Selvetti. Per la sostituzione di Fiordi è stato scelto Luigi Lovaglio, reduce da una lunga esperienza in UniCredit. L’unico membro della lista che fa parte dell’attuale board è Elena Beccalli.

La presenza di Selvetti rappresenta l’unico elemento di continuità rispetto al passato, dato che il manager è riuscito a costruirsi un’ottima credibilità dopo avere portato a termine lo scorso marzo l’aumento di capitale da 700 milioni e impresso una forte accelerazione nel de-risking.

La linea che è prevalsa quindi è quella di presentare un’unica lista di maggioranza che mediasse le posizioni dei principali azionisti coinvolti, con il cda uscente che ha deciso di non presentare la propria.

Dumont aveva già ricevuto l’appoggio di alcuni dei principali fondi azionisti di Creval che hanno fatto il loro ingresso nel capitale nell’ambito dell’aumento di capitale, tra cui Hosking Partners (cui fa capo il 5,06% del capitale), il fondo Algebris di Davide Serra (titolare del 5,29%) e Steadfast Capital (che possiede l’8,55%).

L’altro socio rilevante, Crédit Agricole, recentemente entrato nell’azionariato con una quota del 5% nell’ambito di un accordo di bancassurance, aveva fatto sapere di non voler interferire nella governance, esprimendo al contempo apprezzamento per l’operato del Ceo Selvetti.

Lo scorso venerdì anche alcuni fondi, che detengono congiuntamente il 4,5% del capitale, avevano presentato una propria lista di minoranza.

Intorno alle 10:10 a Piazza Affari il titolo segna un rialzo dell’1,5% a 0,1104, mentre l’indice di settore arretra dello 0,7 per cento.