Analisi tecnica – Iren: pressione ribassista ancora alta

Lo scorso 12 settembre le quotazioni dei titoli della multi-utility guidata da Massimiliano Bianco non sono riuscite a oltrepassare la media mobile a 50 sedute, allora in transito in area 2,24 euro, e hanno avviato un deciso movimento discendente fin sotto quota 2,10 euro.

All’interno di un quadro grafico negativo nel breve e nel medio periodo, i corsi delle azioni Iren potrebbero registrare un ulteriore rafforzamento dell’attuale pressione ribassista con il cedimento del supporto statico posizionato a 2,06 euro, dato che in questo scenario potrebbero scivolare rapidamente fino al successivo supporto, sempre statico, individuabile a quota 2,01 euro. Nel caso di rottura al ribasso anche di questo livello, i due obiettivi ribassisti di breve periodo per le quotazioni dei titoli dell’ex-municipalizzata del Nord-Ovest sono individuabili a 1,981 euro prima e a quota 1,918 euro in seguito.

L’eventuale tenuta del sopracitato supporto statico posto a 2,06 euro, al contrario, potrebbe consentire un rimbalzo dei corsi delle azioni Iren fino all’importante resistenza, statica e dinamica, passante per 2,138 euro. Nel caso di superamento di questa barriera, le quotazioni dei titoli della Mid Cap del settore utility potrebbero così tentare l’attacco alla successiva resistenza statica posizionata a 2,18, al di sopra della quale gli obiettivi rialzisti di breve periodo sono posizionabili a 2,24 euro prima e a quota 2,292 euro in seguito.

La performance da inizio 2018 dei titoli Iren è pari al -17,2%, mentre il target price medio sulla base dei contributi dei 7 analisti rilevati da Bloomberg è pari a 2,85 euro, con un potenziale rialzista del 37,7 per cento.

Prezzo di riferimento: 2,07 euro

+10,7% è il potenziale rialzista rispetto alla quarta resistenza a 2,292 euro;

+8,2% è il potenziale rialzista rispetto alla terza resistenza a 2,24 euro;

+5,3% è il potenziale rialzista rispetto alla seconda resistenza a 2,18 euro;

+3,3% è il potenziale rialzista rispetto alla prima resistenza a 2,138 euro;

 

-0,4% è la potenziale flessione rispetto al primo supporto a 2,06 euro;

-2,9% è la potenziale flessione rispetto al secondo supporto a 2,01 euro;

-4,3% è la potenziale flessione rispetto al terzo supporto a 1,981 euro;

-7,3% è la potenziale flessione rispetto al quarto supporto a 1,918 euro.