Bomi (Aim) – Cresce a doppia cifra l’utile netto (+21,3%) nel 1° sem. 2018

Nel primo semestre 2018 Bomi ha realizzato un valore della produzione pari a 62,1 milioni, in progresso del 5,9% rispetto al pari periodo del 2017. A parità di cambi, tale aggregato è pari a 67,3 milioni, con una crescita del 14,8% così ripartita: +5,5% di crescita interna +9,3% riconducibile all’ingresso della società De Salute, acquistata da Bomi lo scorso mese di gennaio. Il valore della produzione è inoltre superiore di circa l’1,5% rispetto a quanto previsto dal business plan 2018 –2020 approvato il 22 gennaio.

Dalla ripartizione per area geografica si rileva che il principale mercato di sbocco è rappresentato dall’Italia che, con 22,8 milioni, ha contribuito per il 36,7% al giro d’affari consolidato. A parità di cambi si rileva invece che la maggior quota del fatturato (35,7%) è stata realizzata in Brasile, con 24 milioni, seguita dall’Italia (22,8 milioni, pari al 33,8% del valore della produzione).

L’Ebitda si attesta a 5,5 milioni in diminuzione del 2,5%; a cambi costanti sarebbe stato pari a 6,3 milioni, risultando in crescita dell’11,5 per cento. Si segnala che l’aggregato è superiore di circa il 3,7% rispetto a quanto previsto da Piano 2018 – 2020 .

L’Ebit si attesta 2,2 milioni (-28,4%) e, al netto di oneri straordinari, è pari a 2,9 milioni (-16,7%), in presenza di ammortamenti e svalutazioni aumentati del 21,5 per cento. A parità dei cambi l’Ebit è pari a 2,7 milioni, in calo dell’11,7 per cento.

Il periodo in esame si chiude con un utile netto di competenza dei soci di 1,2 milioni, in progresso del 21,3 per cento. A parità di cambi, l’ultima riga del conto economico aumenta del 50,8% a 1,5 milioni.

Sul fronte patrimoniale l’indebitamento finanziario netto si attesta a 29,5 milioni, in aumento di 4 milioni rispetto a fine 2017. Una dinamica in cui si saldano 4,7 milioni derivanti dall’aumento di capitale, perfezionato lo scorso mese di giugno, 4,6 milioni assorbiti dall’acquisizione della società De Salute e di altre minoranze in Colombia e Olanda, 3,2 milioni per la manutenzione delle sedi operative, cui si aggiungono 1,3 milioni di debiti finanziari della stessa De Salute.