Mercati – Wall Street non basta, Milano negativa nel finale (-0,5%)

Chiusura debole per le Borse europee, al termine di una seduta trascorsa perlopiù in territorio positivo, nonostante il rimbalzo di Wall Street. Il Ftse Mib archivia le contrattazioni in flessione dello 0,5% a 19.256 punti, con acquisti soprattutto su PIRELLI (+3,1%), BUZZI (+2,7%), BANCO BPM (+1,8%) e LEONARDO (+1%), mentre scivola in coda al listino TELECOM ITALIA (-2,4%). Deboli anche il Dax di Francoforte (-0,1%), il Ftse 100 di Londra (-0,2%) e il Cac 40 di Parigi (-0,2%), mentre l’Ibex 35 di Madrid cede addirittura l’1,1 per cento.

Gli indici americani evidenziano guadagni fra lo 0,8% e l’1,8% dopo due sedute consecutive in calo, sostenuti dai conti dei colossi bancari Wells Fargo, JP Morgan e Citigroup. Il prosieguo della earning season statunitense sarà cruciale per determinare il tono dei listini nei prossimi giorni, dopo la pesante correzione delle ultime sedute innescata dai timori per il rialzo dei tassi, dal rallentamento della crescita globale e dalle tensioni commerciali Usa-Cina.

Sul fronte macro, i dati cinesi di settembre hanno mostrato un incremento delle esportazioni e un surplus record nei confronti degli Stati Uniti (34,1 miliardi), nonostante i nuovi dazi introdotti dall’amministrazione Trump. Dati favoriti anche dalla svalutazione dello yuan nei confronti del dollaro, sebbene un’analisi condotta dal Tesoro Usa avrebbe escluso manipolazioni ad hoc del tasso di cambio da parte di Pechino. Tra i due Paesi comunque si registra anche qualche segnale distensivo, come i preparativi per un summit fra i presidenti Donald Trump e Xi Jinping in occasione del prossimo G20 di novembre.

Nel Vecchio Continente riflettori sempre puntati sull’Italia, con il premier Giuseppe Conte che ha escluso modifiche significative alla manovra, mentre il ministro Giovanni Tria ha dichiarato che non ci sono problemi per il rialzo dei tassi nelle ultime aste e che i livelli attuali dello spread sono ingiustificati. Il differenziale si mantiene poco sopra i 300 punti base, a quota 307 pb, con il rendimento del decennale italiano al 3,56 per cento. Intanto Mario Draghi ha richiamato indirettamente l’Italia al rispetto delle regole, affermando che per i Paesi dell’Eurozona ad alto debito è particolarmente importante la piena adesione alle regole del Patto di Stabilità e Crescita per salvaguardare solide posizioni di bilancio.

Sul Forex il cambio euro/dollaro viaggia in area 1,156, mentre il dollaro/yen è praticamente invariato a 112,1.

Tra le materie prime, infine, recuperano terreno le quotazioni del greggio con Wti e Brent rispettivamente a 71,7 e 80,6 dollari al barile, nonostante l’incremento delle scorte americane e il taglio delle stime sulla domanda mondiale per 2018 e 2019 da parte dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, a causa di prezzi elevati, tensioni commerciali e prospettive economiche meno favorevoli.