Mercati – Milano a -0,6% con banche e spread a 304 bp, vola Ferragamo

Seduta nervosa per il Ftse Mib, che brucia i guadagni di inizio seduta e archivia le contrattazioni in ribasso dello 0,6% a 18.966 punti. Deboli anche il Dax di Francoforte (-0,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,1%), il Cac 40 di Parigi (-0,6%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,9%). Contrastata Wall Street, con il solo Nasdaq in rialzo di circa mezzo punto percentuale. Il focus rimane sulle trimestrali con l’uscita nei prossimi giorni dei risultati di alcuni colossi del comparto tecnologico come Amazon, Alphabet e Microsoft.

Si registra inoltre l’ottima performance dei listini cinesi, reduci dalla migliore seduta dal marzo 2016 sull’onda delle promesse di stimoli fiscali da parte di Pechino, con i tagli che potrebbero superare l’1% del Pil nel 2019.

L’apertura di Piazza Affari era stata agevolata dal giudizio meno severo delle attese di Moody’s, che ha abbassato soltanto di un “notch” (da ‘Baa2’ a ‘Baa3’) il rating sul merito creditizio, con outlook stabile. Dinamica che aveva consentito un recupero dei titoli di Stato italiani su tutta la curva e una netta discesa dello spread.

Un movimento invertito nel corso della giornata, dopo la risposta del ministro Giovanni Tria a Bruxelles in cui sono stati confermati i target di deficit e rapporto debito/pil. Domani la Commissione Europea deciderà probabilmente per la bocciatura, richiedendo una modifica del progetto di legge di bilancio entro tre settimane. In caso di mancato adempimento, potrebbe scattare la procedura per infrazione della regola di riduzione del debito.

Ne risentono in particolare i titoli di Stato italiani, con il rendimento sul Btp decennale che risale al 3,48% e lo spread dal Bund che si amplia nuovamente in area 304 punti base. Effetto negativo anche sull’euro, che scende a quota 1,146 dollari. Tra le materie prime giornata volatile per il petrolio, con Wti e Brent che scambiano rispettivamente a 69,2 e 79,7 dollari al barile.

A Piazza Affari terminano in rosso le banche con BANCO BPM (-3,1%), BPER (-3,7%), UBI (-2,2%) e UNICREDIT (-1,9%) fra le peggiori del Ftse Mib. In calo anche BANCA GENERALI (-2,5%) dopo l’offerta per Nextam, mentre chiude in vetta al listino principale FERRAGAMO (+7,4%) dopo la morte di Wanda Ferragamo, moglie del fondatore, che alimenta le speculazioni sulla vendita. In luce pure FCA (+3%), grazie all’accordo per la cessione della controllata Magneti Marelli a Calsonic Kansei per 6,2 miliardi.