Generali – Si avvicina la presentazione del nuovo piano industriale

Scatta il countdown alla presentazione del nuovo piano strategico 2019-2021 di Generali. Il focus degli investitori è concentrato, tra le altre cose, su come verrà impiegata la liquidità che la compagnia triestina ha incassato dalle cessioni delle attività delle attività non ritenute più core.

Mancano poco più di due settimane alla presentazione del nuovo piano industriale a valere sul triennio 2019-2021 di Generali, fissata per il prossimo 21 novembre.

Nei mesi scorsi il Group Ceo Philippe Donnet, in un’intervista, aveva sottolineato che l’ottimizzazione finanziaria, lo sviluppo e la crescita degli utili, nonché la trasformazione del business model saranno i pilastri del nuovo piano strategico, dopo che con quello attuale è stato completato il turnaround industriale.

L’attenzione del mercato è concentrata su come verranno impiegate le risorse raccolte con le recenti dismissioni e che saranno ripartite tra investimenti tecnologici, dividendi, riduzione dell’indebitamento ed eventuali acquisizioni nel caso si presentassero opportunità.

In merito all’espansione, Donnet nell’intervista aveva fatto presente che sarà soprattutto organica, anche se verranno valutate eventuali acquisizioni qualora consentissero di accelerare la crescita.

In occasione della presentazione dei risultati semestrali, il manager aveva affermato: “Vogliamo valutare in modo opportunistico m&a per diversificarci ulteriormente per linee di business e dal punto di vista geografico. Ciò significa che siamo molto interessati a opportunità nei danni così come nell’asset management”.

Il gruppo dispone degli 1,5 miliardi ricavati dalle dismissioni delle attività in Paesi non ritenuti più core e degli 1,9 miliardi generati dalla cessione di Generali Leben, al netto dell’ammontare impiegato per le acquisizioni effettuate nelle scorse settimane.

Le indiscrezioni parlano di una potenziale espansione nelle polizze sanitarie e nella previdenza privata, mentre per quanto riguarda l’asset management il focus è rivolto su acquisizioni di piccolo taglio sulla falsariga della francese Sycomore e il recente lancio di Aperture Investors negli Stati Uniti. Il gruppo punta a raggiungere 500 miliardi di asset gestiti entro il 2020.

Per quanto riguarda le aree di considerate ad alto potenziale di crescita, una è sicuramente l’Europa dell’Est, dove nei mesi scorsi sono state fatte piccole acquisizioni in Slovenia e in Polonia. Un altro Paese considerato ad alto potenziale è la Russia, dove nei giorni scorsi è stato aperto un ufficio di rappresentanza.

Nel Paese sovietico, oltre che tramite una propria controllata, il Leone di Trieste opera da più di 30 anni, come ricordato dal responsabile dell’area CEE Luciano Cirinà, con la compagnia locale Ingosstrakh. Di quest’ultima Generali detiene il 38,45% e intenderebbe acquisire una quota di maggioranza, secondo quanto riportano i rumor.

Inoltre, la compagnia triestina mirerebbe a crescere ancora di più in Francia e Germania, due mercati core del gruppo insieme all’Italia.

Infine, il gruppo punta a rendere ancora più efficiente la macchina operativa con maggiori investimenti in tecnologie.