Bce – Aggiornamento mensile sull’acquisto di titoli

I dati di settembre registrano l’importo ormai ridotto a “soli” 15 miliardi di euro di acquisti di titoli effettuati sul mercato, primario e secondario, da parte dell’Eurotower.

Il portafoglio nel suo complesso cresce di pari passo, tenendo conto che gli acquisti aggiuntivi sono una cifra netta, vale a dire un numero che contiene al suo interno anche il saldo dei rimborsi di periodo e del loro relativo reimpiego, un dato che il Governatore Mario Draghi non omette mai di ricordare durante le conferenze stampa.

È proseguita la politica di rafforzamento dell’esposizione su titoli corporate che hanno riguardato oltre il 20% dell’intero importo speso nel mese, ma forse è più interessante questa volta analizzare lo spaccato degli acquisti sul settore pubblico.

Il peso specifico delle prime quattro economie europee aderenti all’euro (in ordine decrescente: Germania, Francia, Italia, Spagna) assomma oggi, grossomodo, al 72% del totale del comparto, peso che sale di ulteriori 10 punti percentuali (poco più dell’82%) se si considerano anche i titoli emessi da enti sovranazionali.

Nel mese di ottobre appena concluso gli acquisti di titoli emessi da Germania, in particolare, e in minore misura Francia e Italia hanno ecceduto i rispettivi pesi medi nel portafoglio e questo soprattutto a discapito della componente di titoli sovranazionali che si potrebbe, quindi, ipotizzare di identificare come una specie di buffer (riserva) in grado di conferire ulteriore elasticità alla strategia di intervento sul mercato da parte della Bce.

È una semplice ipotesi, sia ben chiaro, ma che aiuta a capire come la mano dell’Eurotower sarebbe capace anche in futuro di muoversi con una relativa elasticità in contrapposizione alle rigidità delle regole del programma.