d’Amico – La debolezza del mercato delle navi cisterna pesa sui 9M 2018

Nei primi nove mesi del 2018 i ricavi base time charter di d’Amico International Shipping sono diminuiti del 6,9% a $ 180,7 milioni, scontando la debolezza del mercato delle navi cisterna, in particolare nel terzo trimestre.

Il mercato è stato infatti penalizzato in gran parte dall’eccesso di offerta di tonnellaggio associata all’andamento debole della domanda.

La tariffa sport giornaliera nel periodo si è infatti attestata in media a $ 10.574, in calo del 14 per cento, mentre la tariffa fissa è stata pari in media a $ 14.858, in diminuzione del 4,6 per cento.

In riferimento a quest’ultima, la percentuale di ricavi generata da questo tipo di contratto (percentuale di copertura) è rimasta elevata, assicurando una media del 32,5% (33,6% nei 9M 2017) dei ricavi.

L’andamento è in linea con la strategia del gruppo e permette, oltre che di bilanciare gli effetti della contrazione del mercato spot garantendo i ricavi e sostenendo la generazione di flussi di cassa da attività operative, di consolidare ulteriormente i tradizionali rapporti con le principali compagnie petrolifere.

In media, i TCE giornalieri medi totali di d’Amico sono stati pari a $ 11.967, in diminuzione del 10,6% rispetto ai 9 mesi 2017.

La dinamica sopra descritta si è riflessa in una contrazione del 76,7% dell’Ebitda a 7,8 milioni, con un margine sceso al 4,3% (-1.300 punti base). L’Ebit ha invece rilevato una perdita di $ 21,5 milioni, rispetto al dato positivo per $ 5,9 milioni dell’anno precedente.

Il periodo si è dunque chiuso con una perdita più che triplicata a $ 41,2 milioni rispetto all’anno precedente, che aveva inoltre beneficiato di un utile da vendita di navi per $ 2,6 milioni e da minori costi per noleggi passivi.

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è aumentato a $ 588 milioni rispetto ai $ 510,2 milioni rilevati lo scorso 31 dicembre.

Si segnala inoltre che nel periodo sono state sostenute spese lorde in conto capitale per $ 100,2 milioni legate principalmente al programma di costruzione di 22 nuove navi cisterna “Eco design”, avviato nel 2012 e a due navi dalla conclusione, per un investimento complessivo di $ 755 milioni.

Infine, il management prevede per l’ultimo trimestre dell’anno un aumento della domanda di navi cisterna grazie all’espansione dei volumi di raffinazione.