Obbligazioni – Mercati in accelerazione e dollaro più debole

Il risultato delle elezioni di mid-term, si è già detto, può essere considerato un pareggio calcistico. Non scontenta e non rende felice nessuno.

Il dato certo è che l’Amministrazione d’ora in avanti dovrà fare i conti con una Camera ostile e sarà obbligata ad una continua mediazione che limiterà in ogni caso l’azione interventista cui il Presidente Trump ci aveva fino a questo momento abituato.

Il dollaro, barometro sensibile della reazione di mercato, ha puntato con decisione ad indebolirsi arrivando a toccare 1,15 contro euro per poi ritracciare a mezza via a 1,1450.

C’è chi legge in questo l’inizio di un indebolimento più duraturo del biglietto verde per la perdita di slancio dell’economia che conseguirà ai minori margini di flessibilità fiscale dell’Amministrazione e, indirettamente, il rallentamento della “stretta monetaria” che ne conseguirebbe. Un’ipotesi che andrà però verificata con attenzione. L’attenzione per la decisione della Fed di oggi è relativa, considerato lo scontato mantenimento del livello dei tassi corrente. Sarà interessante invece sentire il Presidente Powell dare l’aggiornamento sullo stato dell’economia.

In Italia, superato con un voto di fiducia lo scoglio del “Decreto Sicurezza” restano i malumori all’interno del Movimento 5 Stelle che sembrano pagare, al momento, il prezzo elettorale più elevato per mantenere la nave in rotta.

Si parla meno di manovra in quanto tale, sebbene il timer per la risposta a Bruxelles sia già entrato nel quadrante finale, ma, come si è già sottolineato, le distrazioni internazionali hanno consentito ai Btp un significativo trinceramento sui livelli che leggiamo ormai da qualche giorno (considerando gli estremi, attorno all’1% sul due anni e al 3,35% sul dieci).

Dalle decisioni che verranno prese nei prossimi giorni si vedrà se potrà prendere consistenza un recupero più significativo.

Del clima più euforico dei mercati beneficiano infine i corporate high-yield che riescono a limare ancora qualche piccolo punto base, guadagno che dovrebbe in linea di principio incrementarsi anche nelle prossime sedute laddove il recupero dei corsi azionari si consolidasse stabilmente.