Tim – Ebit e risultato netto negativi nel 3Q 2018 dopo svalutazione avviamento

Nel terzo trimestre del 2018 Tim ha realizzato ricavi (confrontabili con il terzo trimestre 2017) per 4,7 miliardi, in flessione del 4,1 su base annua. In termini organici la variazione percentuale, escludendo l’effetto cambio relativo alla Business Unit Brasile, è positiva e pari al +0,2 per cento.

L’Ebitda confrontabile è pari 2,1 miliardi, sostanzialmente stabile (+0,6%) rispetto al pari periodo del 2017. L’incidenza sui ricavi è del 44,9%, in miglioramento in confronto al 42,8% del terzo trimestre 2017.

L’Ebit è negativo per 966 milioni, dopo ammortamenti per 1,08 miliardi (-2,5% a/a) e oneri non ricorrenti per circa 2 miliardi, legati alla svalutazione dell’avviamento domestico a causa di impairment test per 2 miliardi. Nel periodo luglio-settembre 2017 l’Ebit era risultato positivo per 963 milioni.

Il terzo trimestre 2018 si chiude con una perdita netta di 1,388 miliardi, a fronte dell’utile netto di 437 milioni del periodo di paragone.

La posizione finanziaria netta rettificata al 30 settembre è negativa (debito) per 25,19 miliardi. Nel terzo trimestre 2018 l’indebitamento finanziario netto rettificato è aumentato di 49 milioni rispetto al 30 giugno 2018 (25.141 milioni): i versamenti relativi alle imposte sul reddito hanno sostanzialmente assorbito la positiva generazione di cassa della dinamica operativo-finanziaria.