Obbligazioni – Inizio settimana all’insegna della forza del dollaro

Il dollaro apre a 1,1250 contro euro nonostante le chiusure riflessive di Wall Street di venerdì e i primi dati dei future che confermano una probabile apertura col segno meno anche per la giornata odierna.

La freddezza di Trump a Parigi in risposta alla volontà espressa da Macron di emancipazione dallo scudo di difesa americano in occasione delle celebrazioni del centenario della Prima Guerra Mondiale ripropongono la difficoltà dell’Europa di riuscire ad imporre una vera leadership come si rivela troppo spesso in esternazioni che hanno più il sapore di personalismi. Ma il Presidente americano decide inoltre di disertare, inviando in sua vece il vicepresidente Pence, il vertice di Singapore dell’Asean dove si potrebbe organizzare una difesa comune alla guerra dei dazi di Washington.

America quindi sempre, ed inevitabilmente, in cabina di regia, mentre gli occhi europei guarderanno con particolare attenzione ai dati tedeschi domani e dopo sul clima di fiducia delle imprese e sulle stime di crescita.

Se cambi e borse si mostrano al momento più reattivi, i mercati obbligazionari restano in stand-by. Il T-bond si mantiene molto stabile a cavallo del 3,20% mentre i rendimenti dei principali benchmark europei scendono appena frazionalmente con il Btp che, a sua volta, resta il fanalino di coda a un giorno dalla risposta dovuta a Bruxelles il cui contenuto, come è stato ampiamente ribadito, confermerà comunque i cardini della manovra già noti. Il dato sulla crescita della produzione industriale che verrà a breve comunicato dall’Istat e atteso negativo sarà probabilmente utilizzato per giustificare la scelta dello sconfinamento dal rigore del fiscal compact.

Infine, si segnala ancora il recupero dello spread dei corporate high-yield che migliora ancora di qualche centesimo, come già osservato, sull’onda del recupero delle piazze azionarie anche se non può essere definitivamente etichettato come inversione di tendenza.