Media – Comparto sottotono (-0,2%), pimpante Mondadori nel finale (+2,3%)

Cede lo 0,2% nella seduta di ieri il Ftse Media Italia mentre rimane sostanzialmente stabile il corrispondente indice europero di riferimento. Sale invece dello 0,9% la Borsa di Milano.

Prosegue il botta e risposta tra governo e l’editoria dopo le dichiarazioni del vicepremier Luigi Di Maio che, in occasione della sentenza d’assoluzione per il sindaco capitolino Virgignia Raggi ha accusato il movimento dei giornalisti e la stampa “sciacalli” e annunciando presto provvedimenti sul settore con leggi sugli editori puri, ossia contro il conflitto d’interessi tra testate giornalistiche e partiti politici e il taglio ai fonti all’editoria.

Nella giornata di ieri in merito si è espressa l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni sottolineando “l’esigenza di un’informazione libera, pluralista, rispettosa della dignita’ delle persone, del ruolo delle forze politiche e dell’autonomia professionale dei giornalisti”.

Aggiungendo: “Ogni attacco agli organi di stampa rischia di ledere il principio costituzionale di libera manifestazione del pensiero, che è alla base del pluralismo dell’informazione e del diritto di cronaca e di critica”.

Sopra la parità Mediaset (+0,8%) in attesa dei conti dei nove mesi 2018, comunicati a mercati chiusi. Nel dettaglio, la media company di Cologno ha archiviato il periodo cumulato gennaio- settembre con ricavi e margini operativi in calo rispetto al pari periodo 2017.

Ancora sottotono entrambi i titoli di Urbano Cairo, con l’ononima società che presenterà oggi i dati sulla gestione dei nove mesi 2018 in calo del 2,3 per cento.

Accelera nel finale Mondadori (+2,3%).  L’andamento dellle azioni può essere riconducibile a un recupero dal rosso dell’1,4% con cui ha archiviato la precedente seduta. Inoltre, in giornata è circolata la notizia che la casa editrice di Segrate punterebbe ad aprire 130 nuovi store in franchising entro il 2020.

Si ricorda che in giornata la società pubblicherà i risultati dei primi nove mesi del 2018, ma gli analisti prevedono un andamento inferiore al pari periodo di confronto.