Le Borse asiatiche si muovono prevalentemente in territorio positivo, nonostante un’altra seduta debole di Wall Street.
A prendersi la scena sono sempre le vicende commerciali tra Usa e Cina. Le ultime indiscrezioni riportano della risposta inviata da Pechino alle richieste di Washington in merito ad alcune concessioni richieste dagli americani, ma non sono stati forniti ulteriori dettagli.
Tale azione alimenta le speranze che le due parti possano arrivare a una soluzione per riprendere concretamente i negoziati e risolvere la diatriba commerciale. Anche martedì si è tenuto un summit in videoconferenza tra alcuni esponenti di ambo le parti per discutere della questione. Lo ha comunicato solo ieri sera il portavoce del Tesoro, facendo presente che gli Stati Uniti non daranno avvio alle trattative se non in presenza di proposte concrete da parte di cinese.
Il momento decisivo sarà il summit di fine mese a Buenos Aires tra il presidente americano, Donald Trump, e quello cinese, Xi Jinping.
In Giappone il Nikkei ha terminato cedendo lo 0,2 per cento. Andamento analogo per il più ampio indice Topix (-0,1%). I listini sono frenati in parte dal lieve apprezzamento dello yen sul dollaro, con il cambio che scende di poco a quota 113,5 (ieri era a 113,9).
A livello economico, il ministro dell’Economia giapponese, Toshimitsu Motegi, ha sottolineato che l’economia del Paese si sta riprendendo moderatamente e l’attenzione è particolarmente rivolta all’impatto delle incertezze Oltreoceano, dei mercati finanziari e di come i problemi commerciali si riflettono sull’economia globale.
Verso la chiusura avanzano le Borse della Cina continentale, con Shanghai a +1% e Shenzhen a +1,1 per cento. Acquisti anche la piazza di Hong Kong (+1%).
Dall’agenda macro è emerso che il prezzo delle abitazioni cinesi, ad ottobre, è aumentato dell’8,6% su base annuale (+7,9% il precedente).
Le altre Borse, dove sono ancora aperte le contrattazioni, poco dopo le 8:00 ora italiana viaggiano quasi tutte in moderato rialzo..
L’indice Msci Asia Pacific guadagna lo 0,2%, mentre l’oro tratta a 1.212,24 dollari l’oncia.
