Utility – Settore flat (+0,1%), A2A ed Enel le big migliori (+0,5%)

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha chiuso la seduta in sostanziale parità (+0,1%), in controtendenza al Ftse Mib che cede lo 0,8%, ma sottoperformando il corrispondente indice europeo di riferimento (+0,6%).

In Europa continua a tenere banco anche la questione dei conti pubblici italiani, dopo il rifiuto di apportare modifiche alla manovra che potrebbe comportare l’apertura di una procedura di infrazione da parte di Bruxelles. Lo spread Btp-Bund supera i 310 pb, con il rendimento del decennale italiano oltre il 3,5 per cento.

Tra le Big guadagnano mezzo punto percentuale Enel ed A2A.

Seguono, in territorio negativo, Terna (-0,7%) Snam (-1,1%) ed Italgas (-1,7%).

Tra i titoli a media capitalizzazione, la milgiore è stata Erg (+0,6%) che ha pubblicato i risultati consolidati del periodo luglio – settembre 2018, con Ebitda adjusted a 104,7 milioni (+6,6% a/a), e risultato netto di gruppo adjusted risulta pari a 16,7 milioni (+5,7% su base annua).

In flessione Ascopiave (-0,2%), che a mercati chiusi, ha pubblicato i conti relativi ai primi nove mesi dell’anno in corso, da cui emergono un Ebitda in calo del 2,4% su base annua a 57,5 milioni e un risultato netto consolidato pari a 31,3 milioni, in flessione del 6,9% a/a.

Le azioni Hera hanno ceduto l’1,8 per cento.

Tra le Small Cap, la migliore è stata Biancamano (+1,4%), seguita da Edison (+0,2%) che ha attivato una partnership con Fondazione Prada per avviare un percorso virtuoso verso la sostenibilità e l’uso efficiente delle risorse.

In flessione K.R. Energy (-0,4%), il cui Cda si è riunito per il conferimento delle cariche di presidente a Luciano Orsini e quella di vice presidente a Vittorio Civitillo, che è stato nominato amministratore delegato.

In coda Alerion Clean Power (-2,8%).

Si segnala che il parlamento europeo ha approvato la proposta riguardante l’obiettivo vincolante per le energie rinnovabili che entro il 2030 dovranno salire al 32% del consumo finale lordo all’interno dell’Unione Europea. Entro la medesima scadenza, l’efficienza energetica nei paesi membri dell’UE dovrà migliorare del 32,5%.