Banche – Ancora vendite (-0,9%), in rosso Creval (-3,3%) e Carige (-5%)

Il Ftse Italia Banche chiude con un calo dello 0,9% in linea all’omologo europeo (-1%), frenando anche il Ftse Mib (-0,9%).

L’attenzione degli investitori continua ad essere rivolta alla tenuta dei conti pubblici italiani. A maggiore ragione dopo che nella lettera di risposta alla Commissione Europea, il Governo italiano ha mantenuto invariati i target fissati nella legge di Bilancio. Bruxelles ha fatto sapere che comunicherà il suo giudizio sul documento il prossimo 21 novembre.

“Io mi siederò non per chiedere come modulare la procedura di infrazione, ma per invitarli a considerare di non avviarla”, ha affermato il premier, Giuseppe Conte.

In tale scenario lo spread Btp-Bund si mantiene oltre i 300 pb, restando sopra i 310 pb (fonte Mts Markets) e penalizzando nuovamente il comparto bancario.

Le vendite colpiscono quasi tutti i titoli del listino principale, inclusa Mediobanca (-1,1%), mentre Bper (+0,8%), la cui controllata attiva nel leasing ha perfezionato una cartolarizzazione su un portafoglio da 1,1 miliardi di crediti, ha invertito la rotta nell’ultima parte di seduta.

Sul Mid Cap resistono Credem (+0,4%), che ha ceduto un portafoglio di sofferenze di circa 80 milioni consentendo all’Npl ratio lordo di scendere sotto il 5%, e Popolare Sondrio (-0,1%). Altra seduta da dimenticare per Creval (-3,3%) dopo quella di mercoledì, con il mercato che al momento non sembra considerare i progressi evidenziati dai conti del terzo trimestre.

Continua a soffrire Mps (-3,8%), con l’istituto che resta sotto i riflettori per i possibili impatti sulla solidità patrimoniale legati all’andamento dello spread. L’obiettivo è diminuire la sensitivity ai titoli di Stato italiani a 3 milioni a fine 2018 “per ridurre la volatilità sul capitale che in questo momento è particolarmente esposto alle fluttuazioni dello spread tra Btp e Bund”, ha precisato nei giorni scorsi l’Ad Marco Morelli.

Tra le Small Cap si interrompe subito il rimbalzo di Carige (-5%) che resta intorno a 0,002 euro, in attesa dei dettagli del piano di rafforzamento patrimoniale da 400 milioni. Proseguono le prese di profitto su Banca Finnat (-3,9%).