I future sull’azionario Usa scambiano in rialzo, preannunciando una partenza in rimonta a Wall Street dopo i ribassi delle ultime due sedute e alla vigilia della festività del Ringraziamento.
Il nuovo sell-off che ha colpito i mercati negli scorsi giorni ha riacceso i timori che il bull market quasi decennale sia ormai giunto al termine, anche se la crescita dell’economia americana non sembrerebbe indicare al momento l’arrivo imminente di una fase di recessione.
Continua comunque a prevalere un clima di cautela, complice soprattutto il perdurare delle tensioni nei rapporti commerciali tra Stati Uniti e Cina.
A poco più di una settimana dell’incontro tra Donald Trump e Xi Jinping al G20 in Argentina, l’amministrazione Usa è tornata ad accusare Pechino per le sue politiche “sleali”, dichiarando che il governo cinese non ha modificato le pratiche scorrette sulle proprietà intellettuali e sulle politiche di trasferimento tecnologico.
In Europa, invece, il premier britannico Theresa May è attesa in giornata a Bruxelles per discutere con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker di un accordo sulla Brexit, mentre l’Ue ha bocciato il documento programmatico di bilancio italiano per il 2019.
Un verdetto scontato e che apre le porte all’avvio di una procedura di infrazione per eccesso di deficit, anche se traspare un certo ottimismo in scia alle indiscrezioni su un’apertura del governo a una parziale revisione della manovra.
Sul fronte macro, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 224 mila unità, rispetto alle 215 mila previste dal consensus e alle 221 mila della rilevazione precedente (rivista da 216 mila).
Gli ordini di beni durevoli, invece, ad ottobre sono diminuiti oltre le attese, segnando un -4,4% contro il -2,6% stimato dagli analisti e dal -0,1% di settembre (dato rivisto dal +0,7%). In uscita nel pomeriggio, infine, l’indice principale di ottobre.