Il vertice di Governo di ieri sera e l’avallo da parte di Mario Draghi sull’inizio di un dialogo costruttivo con Bruxelles contribuisce a sedimentare le basi per la normalizzazione dei corsi dei Btp che aprono stamane sui livelli pressoché invariati rispetto alle chiusure dl lunedì.
I rendimenti italiani sono attraenti rispetti a quelli degli Stati europei di più immediato confronto e, in un’ottica di rientro dalle gravi tensioni che ne hanno determinato il forte rialzo, restano appetibili sempre che questo avvicinamento prosegua e non emergano nuovi focolai di crisi anche non direttamente legati al caso di specie e tali da riaccendere la modalità di estrema avversione al rischio.
Le parole di Draghi di ieri, al di là dei riferimenti al nostro Paese, riassicurano ma sollevano qualche dubbio che si traduce nella discesa dei tassi dei benchmark di più elevata qualità – Bund in primis.
Termina il QE come previsto nella sua forma più estrema conosciuta: l’acquisto incrementale diretto da parte della Banca Centrale di titoli, ma la politica monetaria dovrà restare accomodante, meglio si potrebbe intuire, molto accomodante perché i segni di rallentamento si fanno più evidenti.
Il ritorno, possibile se non probabile, come ventilato da più di un osservatore, di finanziamenti mirati al sistema bancario per l’acquisto di titoli da parte di quest’ultimo è uno stratagemma che cambia gli attori, ma non il copione. E questo deve far riflettere.
Per il resto, il dollaro resta sempre forte e i tassi americani immobili, anch’essi in attesa di una correzione nel “path” (sentiero) della stretta monetaria in atto.
Il petrolio non accenna a riprendersi e il calo del suo prezzo influirà presto su un’inflazione che arrancava al rialzo senza particolare convinzione. Si imporrà quindi presto una graduale, ma sostanziale rilettura del quadro di riferimento non tanto corrente quanto prospettico che è quello che più interessa.
Il ribasso dello spread degli high-yield si mostra, al momento, di natura puramente tecnica e sarà indispensabile leggerne l’evoluzione nelle prossime sedute.