Oil & Gas – Acquisti su greggio in vista di nuovi tagli alla produzione

Avvio di settimana in rally per le quotazioni del greggio dopo le molteplici indicazioni rialziste arrivate nel fine settimana, tra cui la momentanea tregua raggiunta da Trump e Xi Jinping sulle questioni commerciali.

Intorno alle 09:30, il Wti scambia in rialzo del 5,2% a 53,6 $/bl mentre il Brent mostra un progresso del 4,9% a 62,4 $/bl, in forte recupero dopo il deciso calo dei prezzi dell’ultimo mese.

Il rialzo sta sostenendo a Piazza Affari le big del settore Saipem (+3,8%), Tenaris (+3,5%) ed Eni (+2,3%) mentre l’Euro Stoxx Oil & Gas segna un +2,6 per cento.

Dopo il positivo incontro, a margine del G20 di Buenos Aires, tra il presidente russo Vladimir Putin e il principe saudita Mohammed Bin Salman sembra infatti più probabile che l’Opec+ introduca nuovi tagli alla produzione nel 2019.

Mosca, rinnovando l’alleanza con Riyad anche per il prossimo anno, ha infatti dato il benestare ai tagli rafforzando l’ipotesi di un accordo congiunto al prossimo meeting dell’Opec+, in programma giovedì a Vienna.

Il volume e la base di riferimento dei nuovi tagli sono però ancora da stabilire, come confermato dai funzionari dell’organizzazione, anche se nelle scorse settimane alcuni studi ipotizzavano un taglio di circa 1,3 milioni di barili/giorno per poter bilanciare il mercato.

Ai tagli non prenderà però parte il Qatar, undicesimo membro dell’Opec per produzione, che ha annunciato l’uscita dall’organizzazione per focalizzarsi sulla produzione di gas naturale.

Nel frattempo, a sostenere ulteriormente il ritorno di una fase rialzista sul mercato petrolifero, la provincia canadese dell’Alberta ha annunciato una decisa riduzione della produzione.

La provincia taglierà infatti 325mila barili/giorni di greggio a partire da gennaio, fino a quando non si saranno ridotte sensibilmente le scorte di petrolio. A quel punto il taglio scenderà a 95mila barili al massimo fino alla fine dell’anno.

La decisione punta a dare nuova linfa ai prezzi e ai produttori locali, riducendo lo sconto tra il petrolio canadese e il benchmark americano di almeno 4 dollari.