Mercati – Acquisti sul vecchio continente, volano i petroliferi

Nel pomeriggio le principali piazze europee continuano a mantenersi in territorio positivo e recuperano parte di quanto perso nella passata seduta, scossa dall’arresto del CFO di Huawei in Canada.

Evento quest’ultimo che potrebbe complicare le trattative sul tema dazi tra Usa-Cina. Nonostante nella notte sia arrivato un “tweet” di Trump, in cui il presidente americano ha cercato di rassicurare gli operatori, sottolineando di voler raggiungere un’intesa entro 90 giorni.

Osservando nel dettaglio i movimenti dei singoli listini, intorno alle ore 16:00, il Ftse Mib di Milano guadagna l’1,5% in area 18.920 punti, il Dax di Francoforte lo 0,9%, il Ftse 100 di Londra il 2,1%, il Cac40 di Parigi l’1,8% e l’Ibex 35 di Madrid l’1,6%.

Acquisti favoriti anche dall’avvio positivo di Wall Street dopo il dato sul Jop Report e gli ultimi aggiornamenti riguardanti la riunione dell’Opec+.

Per quanto riguarda il Job Report, si evidenzia un rallentamento delle assunzioni a novembre, con la creazione di 155 mila nuovi posti di lavoro nel settore non agricolo, contro i 198 mila attesi dal consensus e i 237 mila di ottobre (rivisti in calo da 250 mila). Il tasso di disoccupazione è rimasto sui minimi di 48 anni al 3,7 per cento, allineandosi con le attese degli analisti, mentre la crescita del salario medio orario su base annua si è confermata al 3,1 per cento, sui massimi dal 2009.

Segnali che dovrebbero confermare il rialzo dei tassi previsto per la prossima riunione del Fomc di questo mese, ma allo stesso tempo favorire un atteggiamento più cauto da parte della Fed nel prossimo anno.

In merito alla riunione dell’Opec+, invece, secondo quanto reso noto da alcuni funzionari vicini all’organizzazione, sembra essere stata raggiunta un’intesa riguardante l’introduzione di nuovi tagli alla produzione nel 2019 per complessivi 1,2 milioni di barili/giorno, di cui 400 mila da parte dei paesi non-Opec. Il taglio concordato risulta superiore alle indiscrezioni degli ultimi giorni, che vedevano come più probabile una riduzione complessiva di un milione di barili o ancora inferiore come inizialmente richiesto dalla Russia.

Salgono di conseguenza le quotazioni del Wti e del Brent rispettivamente a 53,62 euro (+4,1%) e a 63,4 euro (+5,6%).

Il rendimento del T-Bond si conferma in area 2,9% mentre in Italia lo yield del BTP si attesta a 3,14% con il relativo spread verso il Bund in calo a 286 punti.

Sul forex, il biglietto verde si è indebolito nei confronti dell’euro mentre si è rafforzato nei confronti dello yen. Sterlina in calo nei confronti del dollaro e dell’euro in scia anche agli ultimi risvolti riguardanti la Brexit. La Premier May starebbe infatti valutando la possibilità di posticipare il voto in Parlamento per l’approvazione dell’accordo con la UE, previsto l’11 dicembre. Un rinvio visto dagli investitori solamente come una presa di tempo.

Tornando a Piazza Affari, in vetta SAIPEM (+7,1%), UNIPOL GRUPPO (+3,5%), ENI (+3,4%).