Banco Bpm – Oggi cda sulla cessione delle sofferenze

È prevista per oggi pomeriggio la riunione del consiglio di amministrazione di Banco Bpm per deliberare la cessione del pacchetto di sofferenze previsto dal progetto “Ace”. La vendita dovrebbe riguardare un pacchetto da 7,8 miliardi di Npl e 800 milioni di crediti leasing.

In pole position per l’acquisto ci sarebbe la cordata formata da Fonspa insieme al fondo Elliott. Gli altri candidati sono invece il gruppo formato da doBank, Fortress e Illimity e il consorzio composto da Christofferson, Robb&Company, Davidson Kempner e Prelios.

In una recente intervista, l’amministratore delegato di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, ha sottolineato come l’operazione non sia una semplice cessione, ma con il nuovo partner verrà costituita una joint venture nella cui governance la banca di piazza Meda continuerà a mantenere un importante ruolo.

Castagna ha inoltre ribadito ancora una volta come, grazie anche all’operazione di riassetto del settore del credito al consumo che ha consentito un rafforzamento patrimoniale con la cessione di ProFamily, non sia assolutamente necessario un aumento di capitale per mantenere i soddisfacenti livelli di solidità richiesti dalla Bce.

Dopo l’importante percorso di riorganizzazione che ha portato a una profonda pulizia del portafoglio crediti deteriorati per un totale di circa 18 miliardi dalla costituzione del nuovo gruppo, e quindi in soli due anni, il 2019 potrebbe rappresentare l’anno in cui si inizia a ragionare su un consolidamento.

Secondo il manager, infatti, il panorama del credito in Italia dovrebbe convergere verso una maggiore concentrazione con la presenza di 4-5 grandi gruppi italiani, un paio di operatori esteri e alcuni piccoli istituti di tipo regionale e locale.

Per quanto riguarda Banco Bpm in particolare, Castagna auspica che l’istituto trovi dei soci stabili interessati ad accompagnare il gruppo nel percorso di crescita.

Intanto a Piazza Affari Banco Bpm tiene meglio del settore segnando alle 9:30 un calo dello 0,5% a 2 euro, mentre l’indice Ftse Italia Banche perde l’1,1 per cento.