Banco Desio – Il cda approva la fusione per incorporazione di Bps

I board di Banco Desio e di Banca Popolare di Spoleto (Bps), controllata all’81,67% dalla prima, hanno approvato oggi il progetto di fusione per incorporazione di Bps in Banco Desio, tramite un rapporto di 1 azione ordinaria di Banco Desio ogni 5 azioni ordinarie di Banca Popolare di Spoleto.

Banco Desio delibererà un aumento di capitale sociale per un massimo nominale di circa 3 milioni, mediante emissione di circa 5,7 milioni di azioni con valore nominale pari a 0,52 euro, da assegnare agli azionisti di Bps sulla base del suddetto rapporto e che saranno negoziate sull’Mta.

Il progetto di fusione si propone di completare l’integrazione operativa e aziendale da tempo in atto tra le due banche, consentendo di realizzare importanti benefici in termini di sinergie di costo e di ricavo nonché di semplificazione e complessiva razionalizzazione della struttura organizzativa del gruppo, con riferimento, tra l’altro, alle aree del credito, delle funzioni commerciali, del marketing e dei canali distributivi.

La fusione permette a Banco Desio di estendere la rete commerciale, preservando il marchio “Banca Popolare di Spoleto” con particolare riferimento alla regione Umbria. Spoleto rimarrà quindi una sede “distaccata” per servizi a favore di tutto il gruppo Banco Desio.

Il progetto di fusione sarà sottoposto all’approvazione delle assemblee straordinarie di Banco Desio e di Banca Popolare di Spoleto, la cui convocazione è prevista entro maggio 2019.

Gli effetti dell’operazione a fini civilistici decorreranno dalla data indicata nell’atto di fusione, che, allo stato, si prevede potrà venir stipulato entro la fine del primo semestre del 2019. A fini contabili e fiscali, le operazioni di Bps saranno imputate al bilancio della capogruppo a decorrere dal 1° gennaio 2019.

ll progetto di fusione sarà depositato presso il Registro delle Imprese ove hanno sede rispettivamente le due banche, ai fini della relativa iscrizione, subordinatamente al rilascio
da parte della Banca d’Italia del provvedimento autorizzativo.