Mercati – Europa su con dialoghi Usa-Cina ma sotto massimi intraday, Milano +1%

Le Borse continentali arretrano rispetto ai massimi di giornata toccati nel pomeriggio ma chiudono in territorio nettamente positivo, grazie ai segnali distensivi in merito ai rapporti commerciali Usa-Cina.

A Piazza Affari il Ftse Mib archivia le contrattazioni in rialzo dell’1% a 18.591 punti, poco distante dal Dax di Francoforte (+1,5%), il Ftse 100 di Londra (+1,3%), il Cac 40 di Parigi (+1,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (+1,2%). Oltreoceano i listini americani si sgonfiano parzialmente rispetto all’apertura ma si mantengono in modesto rialzo, soprattutto il Nasdaq a +0,7 per cento.

Dopo la telefonata tra il segretario al Tesoro statunitense, Steven Mnuchin, e il vice premier cinese, Liu He, per discutere le prossime tappe dei negoziati, giungono anche indiscrezioni in merito a una possibile riduzione, da parte di Pechino, delle tariffe sulle importazioni di auto americane.

Sul Forex l’euro/dollaro scivola in area 1,131 dopo i dati sui prezzi alla produzione statunitensi, in calo ma sopra le attese, e la diffusione in mattinata dell’indice Zew, che ha evidenziato un miglioramento dell’outlook degli investitori istituzionali nonostante un peggioramento della situazione corrente. In lieve recupero la sterlina, a 0,902 nei confronti della moneta unica, dopo il rinvio del voto sulla Brexit.

Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund si attesta a 288 punti base con il rendimento del decennale italiano al 3,11%, mentre prosegue l’iter della manovra e il confronto con l’Europa. I riflettori sono puntati sull’incontro di domani tra il premier, Giuseppe Conte, e il presidente della Commissione UE, Jean Claude Juncker, mentre fonti di stampa riportano che Bruxelles sarebbe disposta a concedere fino all’1,95% per il target deficit/Pil 2019.

Tra le materie prime recuperano terreno le quotazioni del greggio, con Wti e Brent rispettivamente a 52,2 e 60,8 dollari al barile, mentre l’oro è poco mosso a 1.245 dollari l’oncia.

Tornando a Piazza Affari, rimbalza di PRYSMIAN (+6,15%) dopo avere toccato ieri i minimi di circa quattro anni. Recupero anche per STM (+3,2%), CNH (+2,4%) e TELECOM ITALIA (+3%). Acquisti su FCA (+2,6%) e FERRARI (+2%), in scia all’apertura della Cina alla riduzione dei dazi nel comparto auto. Ben intonata BANCO BPM (+2,5%), dopo la conclusione del processo di cessione del portafoglio da 7,8 miliardi di Npl.

Deboli i bancari, con BPER a -2,1% e UNICREDIT a -1%; ancora in rosso il lusso con MONCLER a -0,6% e FERRAGAMO a -1,5 per cento.