Obbligazioni – Spread stabile a 285 punti, l’Italia resta sotto i riflettori

Seconda metà di seduta caratterizzata da una netta prevalenza di segni positivi tra i principali listini del Vecchio Continente con il Ftse Mib che evidenzia un rialzo dell’1,6 per cento.

Un andamento sostenuto dai segnali di lieve distensione nei rapporti commerciali tra Stati Uniti e Cina, a seguito in particolare della telefonata tra il segretario al Tesoro statunitense Steven Mnuchin e il vicepremier cinese Liu He per discutere il calendario dei futuri negoziati.

Un segnale di parziale apertura dopo l’arresto avvenuto la settimana scorsa del cfo di Huawei Meng Wanzhou su mandato degli Stati Uniti.

Vicenda che era andata di fatto a pesare sull’accordo sui dazi firmato a Buenos Aires dal presidente americano Donald Trump e quello cinese Xi Jinping.

Tornando a Piazza Affari gli investitori sono in attesa dell’incontro di domani tra il premier Giuseppe Conte e il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker.

Intanto si apprende da fonti di stampa che Bruxelles sarebbe disposta a concedere fino all’1,95% per il target deficit/Pil 2019.

Sull’obbligazionario italiano i rendimenti del Btp tornano sostanzialmente sui livelli di ieri, con il differenziale tra il decennale italiano e il Bund stabile a 285 punti base.

Orientando invece lo sguardo Oltreoceano il rendimento del T-Bond si mantiene intorno al 2,87% mentre il cambio euro/dollaro si riavvicina a quota 1,14 dopo la diffusione dell’indice Zew della Germania di dicembre.

L’indice sulla fiducia degli investitori istituzionali tedeschi è salito a -17,5 punti (-24,1 punti a novembre) mentre l’indicatore relativo alla situazione corrente è diminuito a 45,3 punti dai 58,2 di ottobre.