Banche – Cala lo spread, accelera il comparto (+2,4%)

Il comparto bancario mette il turbo a Piazza Affari. Intorno alle 15:40 il Ftse Italia Banche segna un rialzo del 2,4%, dando ulteriore sprint all’intonazione già positiva di giornata poco dopo le 13:30.

La performance è supportata dalla discesa dello spread Btp-Bund a 273 pb dai 288 punti base di ieri (fonte Mts Markets). Il tutto in scia alle indiscrezioni di stampa secondo le quali il rapporto deficit/Pil per il 2019 previsto dalla manovra economica italiana è stato portato dal Governo al 2% dal 2,4% inizialmente previsto. Il tutto allo scopo di evitare la procedura di infrazione da parte della Commissione Europea nei confronti dell’Italia, su cui Bruxelles si esprimerà il prossimo 19 dicembre.

Oggi pomeriggio è fissato l’incontro tra il premier, Giuseppe Conte, e il presidente dell’organo comunitario, Jean Claude Juncker. Conte, secondo rumor, presenterà una versione della manovra con suddetta correzione del rapporto deficit/Pil. Anche il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, parteciperà al vertice.

Fonti vicine all’esecutivo hanno fatto sapere che la trattativa sul deficit deve ancora cominciare e non si possono ancora anticipare i target.

Aumentano gli acquisti su tutti i titoli del listino principale, con Intesa Sanpaolo (+1,8% a 1,99 euro), UniCredit (+2,5% a 10,80 euro), Mediobanca (+2% a 7,43 euro) e Banco Bpm (+1,1% a 2,14 euro), mentre Ubi (+0,9% a 2,61 euro) e Bper (+1,1% a 3,49 euro) invertono la rotta dopo che per quasi tutta la prima parte di giornata si erano mosse in negativo.

Stesso copione sul Mid Cap, tra cui spiccano soprattutto Mps (+3,6% a 1,58 euro) e Creval (+3,2% a 0,0808).

L’accelerazione del comparto bancario si è riflessa anche sui titoli del risparmio gestito, con Fineco (+2,8% a 9,21 euro), Banca Generali (+2,9% a 18,73 euro), Banca Mediolanum (+1,1% a 5,11 euro), Azimut (+2,6% a 10,79 euro) e Anima (+2% a 3,51 euro). L’andamento sostiene anche Poste Italiane (+3,1% a 6,76 euro).