Moda – Si riducono le stime di crescita nel 2019, pesa lo scenario internazionale

La Camera Nazionale della Moda rivede al ribasso le previsioni sul 2018 per l’industria italiana della moda e segnala la forte incertezza con cui si aprirà il 2019, a causa della turbolenza della situazione politica nazionale e internazionale.

“Nel 2018 il settore della moda italiana allargata, che comprende anche comparti come cosmesi, occhialeria e gioielli, toccherà quota 90 miliardi. Su base annua il dato equivale al +2,3%, +2,8% per il solo fashion che vale 66,6 miliardi. Questo risultato, però, rappresenta soprattutto il ritorno ai livelli di inizio 2008, cioè ai tempi pre-crisi”, con queste parole Carlo Capasa, presidente della Cnmi, ha aperto la conferenza di presentazione del calendario di Milano Moda Uomo di gennaio 2019.

Stime positive, ma che tuttavia sono inferiori a quelle fornite a settembre, quando le attese erano  di un incremento del 3% per il settore moda e del 2,8% per il settore allargato a cosmesi, gioielli, occhialeria. E ancora maggiore cautela arriva dal numero uno di Cnmi in merito all’inizio del 2019, che sarà condizionato dalle incertezze geopolitiche.

Le attese circa l’andamento degli ordini sono tornate a essere negative nel quarto trimestre, segnale di un inizio incerto per il 2019, condizionato dall’incertezza politica che incide negativamente sul settore che esporta più della metà delle sue produzioni (circa l’80%.

Lo scenario macroeconomico internazionale prospettato dal rapporto di previsione della Commissione Europea delinea infatti una “crescita sostenuta ma meno dinamica”, che nell’Eurozona porterà a una riduzione della crescita del Pil reale dal +2,1% del 2018 al +1,7% del 2020.

Uno scenario incerto ma, precisa Carlo Capasa, “si parla sempre di crescite positive, anche se con un rallentamento”.