Oil & Gas – Maire (+2,5%) e Tenaris (+1,4%) guidano il comparto

Riparte insieme al prezzo del petrolio il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale che ha terminato le contrattazioni a +1% rispetto al +1,1% del corrispondente indice europeo.

In rialzo anche i principali Eurolistini, con il Ftse Mib a +1 per cento, in scia ai segnali distensivi tra Stati Uniti e Cina, avviati dalla telefonata tra il segretario al Tesoro statunitense Steven Mnuchin e il vicepremier cinese Liu He.

Del clima positivo sul mercato azionario hanno beneficiato anche le quotazioni del greggio, con Wti a 52,1 $/bl (+2,1%) e Brent a 60,6 $/bl (+1%).

Gli operatori sono tornati a prezzare i tagli alla produzione approvati dall’Opec+ per il 2019, con l’Arabia Saudita che ha già annunciato per gennaio la riduzione dell’output di 900 mila barili/giorno rispetto ai livelli record di novembre.

Inoltre, a sostenere la spinta rialzista sul mercato petrolifero, in Libia un impianto è stato chiuso a causa di un attacco armato, provocando la perdita di oltre 300 mila barili/giorno.

Sull’azionario, gli acquisti hanno premiato tra le big Tenaris (+1,4%) ed Eni (+0,9%).

Più attardata invece Saipem (+0,3%) che ha subito un attacco informatico ai server, principalmente in Medio Oriente, e sta ora valutando l’entità dei danni.

Denaro anche sulle Mid Cap Maire Tecnimont (+2,5%) e Saras (+1,1%) e, tra le società a minore capitalizzazione, su Gas Plus (+1,7%). In rosso invece d’Amico (-3,2%).