Servizi Finanziari – Buona crescita di ricavi e utile netto nel 3Q 2018

Nel terzo trimestre del 2018 il settore dei servizi finanziari ha registrato un incremento del 7,5% annuo dei ricavi e del 13,6% a/a dell’utile netto, nonostante le incertezze e la volatilità che hanno caratterizzato l’andamento dei mercati finanziari.

Il terzo trimestre 2018 dei servizi finanziari è stato caratterizzato dalle maggiori commissioni legate all’incremento delle masse gestite dalle quattro società di asset management in analisi, che nel complesso hanno segnato un +4% rispetto al 31 dicembre a 258,9 miliardi.

L’andamento del settore del risparmio gestito, nel terzo trimestre del 2018, è stato positivo e il comparto è riuscito ad affrontare l’incremento della volatilità dei mercati finanziari senza effetti sui conti, grazie alla stabilità delle commissioni di gestione legate alla crescita delle masse gestite che hanno compensato il basso livello delle performance fee nel periodo.

Nonostante le incertezze economiche, con l’impennata dello spread italiano dal mese di maggio che ha avuto un effetto negativo su Borsa e titoli di Stato, i ricavi del settore hanno infatti messo a segno un incremento del 7,5% rispetto al terzo trimestre 2017.

All’interno delle singole società, il maggiore balzo è stato realizzato da Banca Generali (+9,7% a/a) a 108,5 milioni, che ha beneficiato dell’aumento delle commissioni generate dall’incremento delle masse gestite.

Molto buono anche l’incremento di Banca Mediolanum, che ha registrato ricavi per 275,7 milioni (+9% annuo). Alla crescita hanno contribuito tutte le aree del business, dalle commissioni di gestione sostenute dall’aumento delle masse gestite e amministrate, ai ricavi da trading e al margine di interesse.

Azimut ha incrementato i ricavi a 189,9 milioni (+7,7% rispetto al periodo di confronto) grazie alla crescita delle commissioni ricorrenti, salite del 6,5% annuo a 159,1 milioni. In aumento anche il contributo delle commissioni variabili, fissatesi a 14,8 milioni (+22,4% rispetto al terzo trimestre 2017), e i ricavi assicurativi, saliti a 12,5 milioni (+10,9% a/a).

Fineco ha registrato un andamento positivo sia del margine d’interesse (+3,8% a/a) a 69,9 milioni sia delle commissioni nette (+4,3% a 72,7 milioni rispetto al terzo trimestre 2017). Rallentano i ricavi da trading (-3,4% annuo).

Passando al risultato netto di gestione, il settore ha nel complesso visto una crescita del 10,2% rispetto al terzo trimestre 2017. Banca Mediolanum ha registrato il maggior aumento (+17,7% a/a 135 milioni), per effetto di un incremento dei costi meno che proporzionale rispetto a quello dei ricavi e rettifiche su crediti in calo a da 1,5 milioni a 1,4 milioni.

Bene anche Banca Generali e Azimut. La società guidata da Gian Maria Mossa ha evidenziato un risultato netto di gestione in aumento del 12% annuo a 56,2 milioni, nonostante la crescita dei costi operativi per via di iniziative di crescita esterna, maggiori contributi versati al Fondo Nazionale di Risoluzione Bancaria (BRRD) e al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD). Per la società guidata da Sergio Albarelli il risultato netto di gestione è salito del 12,2% a 54,4 milioni rispetto al periodo di confronto. Fineco, invece, ha visto una stabilità del risultato netto di gestione a 92,4 milioni (-0,9% a/a), per la crescita dei costi del personale legato allo sviluppo dell’attività.

Anche a livello bottom line il comparto ha mostrato una crescita rispetto allo stesso periodo all’anno precedente. Nel complesso, nel terzo trimestre 2018 si è registrato un utile netto aggregato di 231,8 milioni (+13,6% annuo), a cui hanno contribuito tutte e quattro le società in analisi. In particolare, per Fineco la diminuzione degli oneri straordinari ha permesso di registrare un buon incremento dell’utile netto (+12,4% rispetto al periodo di confronto), in linea con i competitor.

Infine, tutte e quattro le società di asset management analizzate sono riuscite ad aumentare la raccolta, che nel nel terzo trimestre è cresciuta a livello aggregato del 4% a 258,9 miliardi rispetto a fine 2017. Notizia positiva, che mostra la buona capacità di attrarre capitali nonostante l’andamento più incerto del mercato e che ha infatti aumentato le commissioni nette generate nel trimestre.