Mercati – Milano arretrata a -0,6%, Eur/Usd sotto 1,13 dopo dati macro

Le Borse europee riducono parzialmente le perdite ma rimangono in territorio negativo, appesantite da una serie di dati macro poco incoraggianti e dall’avvio sottotono di Wall Street.

Intorno alle 16:20 il Ftse Mib arretra dello 0,6%, debole come il Cac 40 di Parigi (-0,6%) mentre limitano i danni il Dax di Francoforte (-0,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%).

Oltreoceano i listini americani cedono quasi un punto percentuale, nonostante i segnali distensivi sul fronte dei rapporti commerciali. La Cina ha infatti confermato la sospensione per tre mesi dei dazi su auto e componenti americani.

Tuttavia, preoccupano i deludenti dati cinesi sulla produzione industriale e sulle vendite al dettaglio di novembre, che segnalano un rallentamento della prima economia asiatica sotto il peso dello scontro con gli Usa.

In calo anche gli indici Pmi europei di dicembre, in particolare quello francese sotto la soglia di 50 punti che separa contrazione ed espansione. Negli Stati Uniti, invece, le vendite al dettaglio e la produzione industriale hanno battuto le attese degli analisti.

Dati che sostengono il dollaro nei confronti dell’euro, con il relativo cambio in calo a 1,128, e che dovrebbero sostenere il rialzo dei tassi di interesse della Fed previsto la prossima settimana. Pesante la sterlina dopo la fredda accoglienza dei leader europei nei confronti delle ultime richieste del premier britannico Theresa May sulla Brexit.

Sul fronte obbligazionario, il rendimento del governativo italiano a 10 anni resta intorno al 2,97%, con il relativo spread verso il Bund tedesco ancora in area 270 punti. La permanenza del ministro Tria a Bruxelles fino alla conclusione del negoziato è stata accolta positivamente dagli investitori che vedono sempre più vicina una definizione della trattativa.

A Piazza Affari, acquisti su Ferragamo (+1,2%), Mediobanca (+1,2%) e Poste Italiane (+1%) mentre arretrano Diasorin (-2,2%), Banca Mediolanum (-2%), Ferrari e Pirelli (-2%).