Obbligazioni – Spread a 273 punti, investitori fiduciosi su trattative con Ue

Pomeriggio all’insegna della debolezza per i principali listini del Vecchio Continente con Piazza Affari in calo dello 0,6 per cento.

A pesare, un clima di incertezza legato non solo ai negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina, ma soprattutto ai segnali di un rallentamento dell’economia reale.

Ciò alla luce in particolare di un progressivo rallentamento della crescita di Pechino, come testimoniato dai deludenti dati sulla produzione e vendite al dettaglio del Paese asiatico.

Segnale che lo scontro sui dazi inizia ad avere effetti anche sull’economia reale.

Un rallentamento, che trova riscontro anche in Europa nei dati macro diffusi in mattinata da Francia e Germania, e che conferma quanto espresso dal numero uno della Bce Mario Draghi.

A proposito di Bce ricordiamo che ieri, come da attese, ha lasciato invariati i tassi, oltre a confermare la conclusione del Qe e assicurare che la politica monetaria resterà accomodante.

Inoltre ha comunicato che reinvestirà i proventi dei bond in scadenza per evitare scossoni sul mercato del debito, mentre ha tagliato le stime di crescita dell’Eurozona e rivisto leggermente le previsioni sull’inflazione.

Tornando all’Italia gli investitori hanno accolto positivamente la permanenza del ministro Tria a Bruxelles fino alla conclusione del negoziato, interpretandola come un segno di una più vicina definizione della trattativa.

In tale contesto il rendimento del Btp decennale sfiora il 3% con lo spread, rispetto al Bund, a 273 punti base, in leggere aumento rispetto ai 271 di ieri.

Spostando invece lo sguardo Oltreoceano il rendimento del T-Bond resta intorno al 2,89 per cento, mentre il dollaro dopo essersi rafforzato in mattinata quota sotto 1,13 sui dati delle vendite al dettaglio e sulla produzione che continuanano a preservare la solidità del quadro di crescita dell’economia americana.