Obbligazioni – Lega-Cinque Stelle trovato l’accordo sulla manovra

In Italia, l’approvazione di una “nuova” manovra economica che accondiscendesse ai desiderata europei era apparsa da subito un percorso impervio che avrebbe portato alla luce le differenze endemiche dei due alleati di governo, ma l’intesa è stata trovata nella notte considerato che la scadenza con Bruxelles era troppo imminente e vanificare gli sforzi sulla linea di arrivo politicamente inaccettabile.

Passaggio in Senato e poi starà all’Europa prendere una decisione in un momento in cui non sono pochi i focolai da tenere sotto controllo.

Mentre, infatti, i “gilet jaunes” sembrano essersi presi una tregua e la manifestazione di sabato a Parigi sia apparsa un po’ sottotono seppur sia prematuro parlare di una prossima soluzione, il vento di crisi valica il confine e coinvolge il Belgio dove la piazza si infiamma in questo caso sulla questione migranti, altro tema delicato ed irrisolto insieme a quello climatico. Su quest’ultimo punto è emblematico il flop del Cop24 di Katowice.

Il sottile trait-d’union delle proteste resta quello di un malcontento che ha molti tratti comuni: nasce dalla base e sfugge ad una rappresentanza politica, cresce con il progressivo appannamento di quel sistema di welfare cui le società occidentali europee erano abituate, è destinato a rafforzarsi in ipotesi di rallentamento economico, identifica il tema ambientale come un escamotage per l’aggravio della pressione fiscale.

All’appello mancava la Spagna, ma venerdì prossimo sarà la volta del separatismo catalano chiamato ad una nuova protesta di piazza a Barcellona.

In questo scenario piuttosto confuso comincia oggi quella che è di fatto l’ultima settimana di attività del 2018.

I primi fotogrammi evidenziano un clima di attesa con variazioni contenute sui tassi e sul mercato dei cambi. Gli investitori restano timidamente alla finestra dopo che il tentativo di recupero dei mercati azionari, che sembrava avviato dopo la riunione della Bce, è stato compromesso da un venerdì di segno opposto, ma si mantiene viva la speranza di una seconda chance a metà settimana con le parole della Fed. Se la conferma del quarto rialzo dei tassi sarebbe comunque nei prezzi attuali, i commenti di Powell sul path di politica monetaria potrebbero come anticipato fare la vera differenza.

Gli spread sugli high-yield sono riusciti a riprendersi dai minimi di metà settimana, ma potrebbero tornare sotto pressione in sintonia col possibile perdurare del nervosismo delle Borse. In qualsiasi caso, in ipotesi diversa, considerato comunque l’appannamento dei dati sulla crescita economica, è difficile credere che il recupero possa spingersi oltre livelli prossimi a quelli attuali.