Rimbalzo del titolo a Piazza Affari, dopo i ribassi delle ultime sedute complice un contesto di debolezza generale dei mercati e i timori relativi a un multa in Usa per la vicenda delle emissioni che hanno favorito i realizzi dopo il rally da inizio anno.
Poco dopo le 10:30, Fca segna un guadagno dell’1,3% a 17,9 euro, rispetto al +0,5% del Ftse Mib. A favorire il recupero di oggi contribuisce anche un report di Mediobanca, che conferma la raccomandazione ‘outperform’ e alza il target price da 20 a 22 euro.
Secondo i dati raccolti da Bloomberg, i giudizi degli analisti sulla casa di Detroit si dividono in 11 ‘buy’, 11 ‘neutral’ e 5 ‘sell’, con un target price medio a 12 mesi calcolato su 24 contributor di 20,22 euro, pari a un potenziale upside di circa il 13% rispetto alle quotazioni attuali.
Secondo la banca d’affari milanese, il prossimo catalyst rilevante sul titolo sarà lo spinoff di Magneti Marelli, che dovrebbe essere discusso dal cda questo mese e presentato a giugno con il nuovo piano industriale.
Il focus, inoltre, sarà sul deleverage del gruppo, con Fca che dovrebbe azzerare il debito entro il 2018, mentre nel medio termine un potenziale fattore di creazione di valore sarà un’eventuale operazione su Maserati/Alfa Romeo.
Tra i principali rischi, invece, Mediobanca cita la multa potenziale legata al caso delle emissioni Diesel in Usa, anche se S&P, nel rapporto di lunedì in cui aveva alzato il rating di Fca da BB a BB+, aveva sottolineato che il gruppo ha sufficiente spazio di manovra per affrontare una sanzione fino a 2 miliardi di euro.
A sostenere il rimbalzo odierno, inoltre, contribuiscono i buoni risultati pubblicati ieri da General Motors insieme a un outlook positivo soprattutto per quanto riguarda l’area Nafta, dove Fca dovrebbe aumentare i margini a dispetto del rallentamento dei volumi grazie soprattutto al miglioramento del mix prodotto, con l’incremento delle vendite di Jeep e Ram grazie all’introduzione di nuovi modelli.
Sempre ieri, infine, il ceo di Suzuki ha aperto alla possibilità di una partnership non solo con Toyota ma anche con Fca per progetti tecnologici, pur ribadendo la volontà di restare una società indipendente. Gli analisti comunque escludono una fusione tra i due automaker, nonostante le limitate sovrapposizioni e le collaborazioni passate, soprattutto per quanto riguarda la produzione del piccolo Suv “Sedici”.