Settimana positiva per il settore Commercio il cui indice ha registrato un rialzo dell’1% sottoperformando però sia il corrispondente europeo (+1,5%) sia il Ftse Mib (+3,8%).
Andamento quest’ultimo in un’ottava comunque caratterizzata da un clima di incertezza alla luce dell’esito delle elezioni in Italia e nella quale l’attenzione degli investitori si è focalizzata tra l’altro sulle decisioni di Bce e Bank of Japan nonché sui dati relativi al mercato del lavoro Usa.
Tra i titoli del settore presenti nel Ftse Mib la migliore è stata Campari (+6,7%) che ha acquistato tra il 26 febbraio e il 2 marzo 324mila azioni proprie al prezzo medio unitario di 5,821 euro per azione, per un controvalore complessivo pari a circa 1,9 milioni.
Ynap (-0,2%) ha invece diffuso i conti. Nel dettaglio nel 2017 il gruppo riporta ricavi pari a 2.091 milioni, in progresso dell’11,8% rispetto al 2016. Una dinamica positiva che si mantiene, seppur in misura più contenuta, a livello di Ebitda adjusted che segna un incremento dell’8,7% a 169,2 milioni. Per contro diminuiscono sia l’Ebit adjusted (-8,2% a 89,4 milioni) sia l’utile netto adjusted (-26,1% a 51,2 milioni). Dal lato patrimoniale la liquidità netta si fissa a 83,7 milioni, in calo di 21 milioni rispetto a fine 2016.
Tra le Mid Cap ha fatto meglio Autogrill (+11,1%) che ha anch’essa annunciato i dati di bilancio. Nel 2017 il gruppo realizza ricavi pari a 4.594,6 milioni, in progresso dell’1,7% rispetto al 2016. Per contro diminuiscono sia l’Ebitda (-3,1% a 399 milioni ) sia l’Ebit (-7,9% a 185,2 milioni). L’utile netto si riduce del 2% a 96,2 milioni. L’indebitamento finanziario netto si attesta a 544 milioni, in calo di 34 milioni rispetto all’ammontare di fine 2016.
Molto bene Marr (+5,8%) su cui si segnala che Kepler-Cheuvreux ha confermato la raccomandazione buy sul titolo con prezzo obiettivo a 25 euro.
Infine tra le Small si è distinta La Doria con un +6,6 per cento.
Vendite invece su ePrice (-2,3%), che ha diffuso i conti. Nel 2017 riporta ricavi pari a 188,7 milioni in calo del 4,6%. Aumenta il deficit a livello sia di Ebitda che di Ebit, rispettivamente del 57,4% a 15,3 milioni e del 63,3% a 22,8 milioni. Il periodo in esame si chiude con una perdita netta di 24,7 milioni, che si confronta con un utile di 10,1 milioni del 2016, che beneficia di un utile delle attività dismesse per 24,8 milioni, inclusa la plusvalenza sulla vendita di Banzai Media e Saldiprivati. Dal lato patrimoniale al 31 dicembre 2017 il gruppo riporta una liquidità netta di 21,3 milioni in calo di 34,8 milioni rispetto all’ammontare di fine 2016. Si segnala inoltre che ha aggiornato al 2018-2023 le linee guida strategiche presentate nel mese di novembre 2016 e che Pietro Scott Jovane, Ceo di ePrice, ha rassegnato le dimissioni dal prossimo 15 aprile, per intraprendere una nuova sfida professionale. Il Cda ha conferito tutti i poteri di gestione al presidente Paolo Ainio, che assume anche la carica di amministratore delegato.