Settimana estremamente positiva per il settore dell’Impiantistica che, dopo la seduta di incertezza seguita al risultato elettorale, mette in fila una striscia positiva che porta l’indice di riferimento a incrementare il proprio valore rispetto all’ottava precedente del 5%, sovraperformando il Ftse Mib (+3,8%) e il corrispondente indice europeo (+4,5%).
Ottima settimana per Leonardo che risale del 7% arrivando a 9,19 euro, quota persa un mese fa dopo i ribassi seguiti alla pubblicazione del piano industriale. Poche le notizie rilevanti, se non la firma con Nozomi Networks di un accordo per aumentare la sicurezza dei sistemi di controllo industriale e delle infrastrutture critiche.
Bene anche l’altra big Prysmian (+4,4%) che giovedì ha visto scadere negli Stati Uniti il waiting period relativo all’acquisizione di General Cable, ricevendo così l’approvazione all’operazione dall’antitrust americano.
Fra le altre, tenta il recupero dopo le vendite che hanno travolto il titolo da inizio febbraio Salini Impregilo che sale del 10,3% nell’ottava, durante la quale si è aggiudicata, attraverso la sua controllata Fisia Italimpianti, un contratto da 57 milioni per la realizzazioni di un impianto di depurazione delle acque a Istanbul.
Acquisti anche su Fincantieri che cresce nell’ottava del 6,7%. Diversi i contratti annunciati dal Gruppo durante la scorsa settimana: con Grimaldi Group per l’allungamento e il rinnovamento di due traghetti, con Viking per la costruzione di ulteriori 6 navi oltre alle 10 già commissionate e con Ponant, tramite Vard, per la progettazione e costruzione di due ulteriori navi da crociera di lusso di piccole dimensione. A lato delle nuove commesse, Fincantieri ha inoltre comunicato di aver costituito Fincantieri Services Usa, società controllata dal 100% con sede a Miami in Florida.
Infine, la crescita più contenuta del settore è quella di Danieli (+1,3%)che ha pubblicato la relazione finanziaria per il primo semestre 2017/2018, evidenziando una forte crescita della gestione operativa, non tradottasi però in un incremento degli utili a causa dell’impatto sfavorevole dei cambi.