Il settore Oil & Gas ha chiuso la settimana in rialzo dell’1,9%, performance tuttavia inferiore rispetto a quella registrata dall’indice Euro Stoxx Oil & Gas (+2,5%) e dall’indice Ftse Mib (+3,8%).
Tornano a salire le quotazioni del petrolio, con il Brent e il Wti che si sono attestati rispettivamente a 65,6 e 62,1 dollari al barile, in rialzo rispetto ai 64,2 e ai 61,2 della precedente settimana. Dai dati dell’EIA è emerso inoltre un forte aumento delle scorte di greggio Usa per 2,4 milioni di barili nella scorsa settimana.
Ottava decisamente rialzista per i titoli Big Cap, con Tenaris (+7%) che riesce a mettere a segno la migliore performance nel comparto, seguita dall’ottimo rialzo di Saipem (+6,3%). Quest’ultima società ha pubblicato i risultati consolidati del 2017, evidenziando una perdita netta di 328 milioni, in forte diminuzione rispetto al deficit di 2.087 milioni del 2016. Il portafoglio ordini residuo al 31 dicembre 2017 ammonta a 12.363 milioni, di cui il 38% è attribuibile alla divisione Engineering & Construction Offshore e il 48% alla divisione Engineering & Construction Onshore. Nel solo 4° trimestre gli ordini acquisiti sono stati pari a 2.682 milioni (contro i 1.722 del 2016), mentre l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 1.296 milioni, in calo rispetto ai 1.355 milioni di fine settembre.
Saipem ha inoltre comunicato che provvederà a pubblicare entro 3 settimane una situazione economico-patrimoniale pro forma consolidata al 31 dicembre 2016 che tenga conto dei rilievi formulati della Consob lo scorso 2 marzo.
Saldo settimanale positivo anche per i corsi azionari di Eni (+1,6%). Il gruppo guidato da Claudio Descalzi insieme con Commonwealth Fusion Systems (CFS), società nata come spin-out del Massachusetts Institute of Technology, hanno siglato un accordo che consentirà a Eni di acquisire una quota del capitale di CFS per sviluppare il primo impianto che produrrà energia dalla fusione.
In luce anche le società Mid Cap, con Maire Tecnimont che avanza del 6,1 per cento. La società ha ricevuto richieste di conversione, da parte dei portatori delle obbligazioni “equity linked 2014-2019”, per un valore nominale di 79.800.000 euro, corrispondenti a complessive 798 obbligazioni, al prezzo di conversione di 2,0964 euro. Il rimborso anticipato per cassa è stato invece richiesto per una sola obbligazione, del valore nominale di 100mila euro.
Acquisti anche su Saras, titolo che ha messo a segno un rialzo del 3,1 per cento, in attesa della diffusione dei risultati consolidati dell’esercizio 2017, prevista per il 12 marzo.
Settimana borsistica contrastata per le Small Cap, dove spicca il rialzo di D’Amico (+3,2%), in parziale recupero sulla perdita di 4,8 punti percentuali registrata nell’ottava precedente. Termina invece con un ribasso dell’1,2% Gas Plus.