Il comitato esecutivo dell’Abi (Associazione Bancaria Italiana), riunitosi oggi a Milano, pur riconoscendo i miglioramenti apportati dalla Vigilanza Bce al testo dell’Addendum relativo alla gestione dei crediti deteriorati, ha identificato la necessità di superare il disallineamento esistente rispetto alle proposte della Commissione Europea sulla medesima materia.
Nella delibera approvata oggi all’unanimità, si sottolinea che “l’Addendum non impone obblighi generalizzati per le banche e non produce effetti giuridici obbligatori, pertanto non è una misura di primo pilastro”.
L’associazione dei banchieri ritiene poi “essenziale la coerenza tra i diversi livelli delle fonti normative e il pieno raccordo tra le diverse autorità europee”.
Inoltre, l’Abi invita il Parlamento e il Consiglio Europeo a valutare le proposte della Commissione “tenendo conto degli impatti sulle imprese e sull’erogazione del credito”.ù
Infine, la nota afferma che “Gli automatismi nella valutazione delle garanzie, le rigidità sulle possibilità di adottare misure di sostegno alle Pmi e alle imprese in temporanea difficoltà, se non adeguatamente considerate, avrebbero un effetto prociclico incidendo negativamente sulla ripresa in atto”.
Il comitato esecutivo – recita il comunicato – “evidenzia la necessità che in sede applicativa siano chiariti i necessari raccordi tra quanto indicato dall’Addendum, l’applicazione dei principi contabili e gli obblighi di rendicontazione pubblica