Il Cda di Enel ha approvato il bilancio relativo al 2017. Nel periodo in esame i ricavi sono pari a 74.639 milioni, in crescita del 5,7% rispetto al 2016, prevalentemente per l’aumento delle vendite e del trasporto di energia elettrica, per la maggiore attività di trading di energia elettrica e per l’effetto cambi positivo dovuto al deprezzamento dell’euro nei confronti delle valute degli altri Paesi.
Tali fattori sono stati parzialmente compensati dalle variazioni di perimetro relative alle cessioni di Slovenské elektrárne in Slovacchia, Marcinelle Energie in Belgio ed Enel France in Francia.
Da un punto di vista geografico, i ricavi sono stati principalmente generati per 38.781 milioni in Italia (+4,7% a/a), per 13.154 milioni in Sud America (+22,2% a/a) e per 19.994 milioni in Iberia (+5,5% a/a).
L’Ebitda è pari a 15.653 milioni con un incremento del 2,5% rispetto al 2016 essenzialmente per gli investimenti effettuati negli ultimi anni, per la politica di efficienza perseguita dal Gruppo e per l’andamento positivo dei tassi di cambio. Queste dinamiche positive sono state parzialmente compensate dalla variazione del perimetro di consolidamento, negativa per 225 milioni.
Più in dettaglio l’Ebitda è stato generato per 6.863 milioni in Italia (+3,7% a/a), per 4.204 milioni in Sud America (+18,2% a/a) e per 3.573 milioni in Iberia (+0,3% a/a).
L’Ebit ammonta a 9.792 milioni, in crescita del 9,8% rispetto al 2016 grazie ai minori ammortamenti e impairment per 494 milioni.
Analogamente a quanto sopra, si riporta il contributo di ciascuna area geografica: 4.470 milioni sono stati generati in Italia (+4,7% a/a), 2.970 milioni in Sud America (+37,3% a/a) e 1.842 milioni in Iberia (+4,3% a/a).
Il risultato netto di Gruppo ammonta a 3.779 milioni, in crescita del 47,0% rispetto ai 2.570 milioni dell’esercizio precedente.
Al 31 dicembre 2017 l’indebitamento finanziario netto si attesta a 37.410 milioni, in calo rispetto ai 37.553 milioni di fine anno 2016.
Gli investimenti, pari a 8.130 milioni (di cui 6.857 milioni riferibili a immobili, impianti e macchinari), segnano un decremento di 422 milioni rispetto al 2016, particolarmente concentrato negli impianti da fonti rinnovabili in Brasile, Cile e Repubblica Sudafricana, nonché in Italia per effetto del deconsolidamento della società Open Fiber.
In particolare tali investimenti sono stati allocati principalmente in Sud America per 3.002 milioni (-2,2% a/a), in Italia per 1.812 milioni (-4,3% a/a), in Nord e Centro America per 1.802 milioni (-1,6% a/a) e in Iberia per 1.105 (-3,7% a/a).
Si segnala che i dati sui ricavi, Ebitda, indebitamento finanziario netto al 31 dicembre e alcuni dati operativi relativi a generazione elettrica, capacità installata, distribuzione e vendita sono stati già comunicati lo scorso 14 febbraio (Enel – Ebitda sopra le attese nel 4° trim. 2017, target 2018 confermati).
Il Cda propone la distribuzione di un dividendo complessivo per l’esercizio 2017 di 0,237 euro per azione (di cui 0,105 euro già pagati a gennaio 2018), superiore del 32% rispetto a quello corrisposto a valere sul risultato del 2016 e superiore di circa il 13% rispetto al dividendo minimo di 0,21 euro per azione garantito per l’esercizio 2017. Suddetta remunerazione esprime un pay-out ratio del 65% calcolato sull’utile ordinario consolidato.
Nell’ambito del Piano 2018-2020, presentato nel novembre del 2017, il management conferma i target economico – finanziari e per il 2018 si attende:
- la prosecuzione degli investimenti in digitalizzazione, con l’accelerazione della campagna di installazione degli smart meter di seconda generazione in Italia e il completamento della loro installazione nella Penisola Iberica. E’ inoltre prevista l’accelerazione del roll-out della rete a fibra ottica intrapreso da OpEn Fiber;
- i contributi della strategia di attenzione al cliente su scala globale, con l’avvio della nuova piattaforma di customer experience, in particolare in Italia, e l’accelerazione dell’attività di Enel X nei business di flessibilità e della mobilità elettrica;
- i progressi significativi nell’efficienza operativa, supportati dalla digitalizzazione, con un target di cash cost pari a 10,3 miliardi al 2020;
- il contributo della crescita industriale, focalizzata su reti e rinnovabili, con un target di Ebitda di crescita pari a 1,1 miliardi;
- ulteriori progressi nella semplificazione del gruppo e gestione attiva del portafoglio, con il completamento della riorganizzazione delle partecipazioni societarie in Cile e la conseguente riduzione delle minorities, nonché con il completamento del processo di BSO relativo ad asset rinnovabili in Messico.