Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con una flessione dello 0,4% e allineandosi all’omologo europeo (-0,1%), beneficiando in minima parte degli acquisti sul comparto bancario (+0,9%) e chiudendo in direzione opposta al Ftse Mib (+0,5%). L’andamento di quest’ultimo risente ancora parzialmente dalle incognite legate alla risoluzione della disputa Usa/Cina sui dazi.
La chiusura positiva del settore creditizio impatta limitatamente sui titoli dell’asset management, che riescono comunque a contenere le perdite sotto l’1 per cento. Il comparto è frenato anche dal rallentamento della raccolta netta di febbraio, evidenziata dagli ultimi dati diffusi da Assogestioni.
Risale immediatamente Poste Italiane (+1,5%), con il titolo che ha acquisito più visibilità dopo la presentazione del nuovo piano industriale avvenuta un mese fa.
Riesce a chiudere sopra la parità Exor (+0,1%), dopo la buona performance di ieri in scia ai buoni conti registrati nel 2017.
Nel Mid Cap arretra nuovamente Banca Ifis (-4%) dopo il forte rimbalzo di martedì, pur in assenza di notizie particolari.
Tra le Small Cap scattano lievi vendite su Banca Intermobiliare (-0,4%) dopo la prepotente risalita di martedì, con il consigliere delegato Giorgio Girelli lascerà l’incarico una volta perfezionata la vendita della quota di controllo al fondo Attestor, che dovrebbe sbloccarsi a breve.
In evidenza Banca Sistema (+0,7%), grazie anche al recente accordo stipulato nel factoring con Popolare Lazio.