ll Ftse Italia Servizi Finanziari archivia la settimana con una crescita del 2,4% e sovra-performando di 1,5 punti percentuali l’omologo europeo (+0,9%), beneficiando degli acquisti sul comparto bancario (+1,6%) e uniformandosi al Ftse Mib (+2,3%). L’andamento di quest’ultimo è stato supportato anche dell’allentamento dello scontro Usa/Cina, che hanno aperto al dialogo per risolvere la diatriba commerciale, anche se non sono mancati botte e risposte tra le due superpotenze.
L’ottava tonica del settore creditizio si è riflessa in parte sui titoli dell’asset management, tra cui spicca il balzo di Anima (+7,8%) che venerdì ha visto l’ultimo giorno utile per acquistare i diritti di opzione nell’ambito dell’aumento di capitale da 300 milioni. In luce anche Banca Generali (+2,4%), che è stata sostenuta dall’upgrade da ‘neutral’ ad ‘outperform’ da parte di Banca Generali con target price a 32 euro, nonché dai buoni dati sulla raccolta netta di marzo (positiva per 554 milioni).
Pimpante Poste Italiane (+1,6%), con il titolo che ha acquistato una forte visibilità dopo la presentazione del nuovo piano industriale avvenuta oltre un mese fa.
Gli acquisti premiano Exor (+2,1%), che si muove in scia al forte scatto registrato dalla controllata Fca.
Nel Mid Cap Banca Ifis (+5,1%) interrompe momentaneamente il trend ribassista iniziato a fine ottobre 2017, il cui Ad Giovanni Bossi ha sottolineato che il gruppo punta ad acquistare 10/15 miliardi di npl entro il 2019.
Settimana da incorniciare per doBank (+5,8%), anche se il bilancio da inizio anno è ancora in rosso.
Tra le Small Cap si mette in luce Banca Intermobiliare (+2,6%) dopo lo stop della seduta precedente, con il consigliere delegato Giorgio Girelli che lascerà l’incarico una volta perfezionata la vendita della quota di controllo al fondo Attestor, con quest’ultima che dovrebbe sbloccarsi a breve.