ll Ftse Italia Banche chiude con un leggero calo dello 0,1% e poco al di sotto dell’analogo europeo (+0,3%), rallentando solo in parte il Ftse Mib (+0,5%). La performance di quest’ultimo è sostenuta anche dalle minori tensioni commerciali Usa/Cina, dopo l’apertura del presidente cinese Xi Jinping che fa seguito a quella dei giorni scorsi da parte del presidente americano Donald Trump.
Il settore creditizio, dunque, riesce tutto sommato a tenere con un report di Mediobanca che ha sottolineato che le banche del BelPaese stanno recuperando dopo essere state eccessivamente penalizzate per la loro esposizione nei crediti deteriorati.
Nel listino principale spicca Intesa Sanpaolo (+0,5%), che entro fine aprile potrebbe ricevere da Intrum un’offerta pari al 25/30% del valore lordo di un portafoglio di crediti deteriorati da 12 miliardi in vista di una possibile cessione.
Acquisti su Mediobanca (+1,3%), il cui management ha rafforzato la propria reputazione sul mercato dopo gli ultimi risultati economico/finanziari raggiunti.
Su Mps (-3,1%) proseguono le prese di beneficio iniziate lunedì dopo il forte scatto dell’ottava precedente, con il mercato che aveva recepito positivamente il messaggio tranquillizzante portato dall’Ad Marco Morelli alla comunità finanziaria della City sulla prosecuzione del piano di ristrutturazione nei tempi previsti.
Nel Mid Cap resiste Popolare Sondrio (+0,1%) in attesa di novità in vista della trasformazione in spa con alcuni fondi che si starebbero già muovendo, mentre frena Credem (-0,8%), che nei giorni scorsi ha smentito di avere dossier aperti per una potenziale aggregazione.
Su Creval (-0,4%) scatta qualche realizzo, dopo i rialzi dei giorni scorsi in scia alla cessione di un pacchetto di crediti deteriorati di 245 milioni al 43% del valore lordo.
Tra le Small Cap arretra Carige (-1,2%), nonostante l’Antitrust abbia dato il proprio benestare alla posizione di primo socio al gruppo Malacalza.