ll Ftse Italia Servizi Finanziari termina con una leggera flessione dello 0,2% e poco al di sotto dell’omologo europeo (+0,3%), sostenuto in parte dalla tenuta del comparto bancario (+0,4%) e chiudendo in direzione leggermente opposta al Ftse Mib (+0,1%). Quest’ultimo riesce reggere anche per merito del rasserenarsi del contesto geopolitico con l’attenuarsi dello scontro Usa/Russia e Usa/Corea del Nord, oltreché dal sentiment positivo sulla risoluzione della diatriba commerciale Stati Uniti/Cina.
La giornata positiva del settore creditizio si riflette parzialmente sui titoli del risparmio gestito, tra cui spicca Banca Mediolanum (+0,7%) supportata anche dalla decisione del Tar del Lazio di accogliere l’istanza presentata da Fininvest di “congelare” il termine dell’11 ottobre per la vendita della quota eccedente il 9,99 per cento.
Tornano gli acquisti su Poste Italiane (+0,2%), dopo la pausa riflessiva della seduta precedente.
Su Exor (-0,5%) scatta qualche presa di beneficio, con le azioni reduci da alcune sedute positive in scia al buon andamento delle principali controllate quotate.
Nel Mid Cap riprende la corsa di Banca Ifis (+1,8%), nel giorno in cui l’assemblea ha approvato il dividendo unitario di 1 euro.
Ok doBank (+0,6%), i cui azionisti hanno approvato il dividendo di 0,394 euro per azione e nominato il nuovo cda per il triennio 2018/20.
Si mette in luce Cerved (+1,2%), nominata in qualità di servicer nell’ambito della cartolarizzazione di un pacchetto da 1,5 miliardi di npl in capo ad alcune popolari.
Tra le Small Cap ancora in rosso Banca Intermobiliare (-1,8%), nonostante il closing della cessione della quota di controllo al fondo inglese Attestor, con il nuovo azionista che ha fatto partire la ricerca del nuovo Ad dopo l’uscita di scena di Giorgio Girelli.
Di nuovo vendite su Banca Sistema (-1,3%), dopo che Banca Akros ha ridotto la raccomandazione da ‘accumulate’ a ‘neutral’ con target price limato da 2,80 euro a 2,40 euro.