ll Ftse Italia Servizi Finanziari termina la settimana con una crescita del 2,7% e allineato all’omologo europeo (+1,9%), supportato dall’ottima performance del comparto bancario (+3,7%) e uniformandosi al Ftse Mib (+2,1%). Quest’ultimo è supportato anche dal rasserenarsi del contesto geopolitico con l’attenuazione dello scontro Usa/Russia e Usa/Corea del Nord, nonché dal sentiment positivo sulla risoluzione della diatriba commerciale Stati Uniti/Cina.
La settimana positiva del settore creditizio si riflette sui titoli del risparmio gestito, tra cui spiccano Fineco (+2,7%), grazie anche al lancio della piattaforma Fineco Plus, e Banca Mediolanum (+2,2%), supportata anche dalla decisione del Tar del Lazio di accogliere l’istanza presentata da Fininvest di “congelare” il termine dell’11 ottobre per la vendita della quota eccedente il 9,99 per cento. Acquisti su Banca Generali (+1,5%) e Azimut (+1,3%), con quest’ultima che recupera dopo la debolezza dell’ottava precedente.
Risale Anima (+5,6%), che nei giorni scorsi aveva risentito del recente accordo tra Poste Italiane e Intesa Sanpaolo anche nell’asset management. Si segnala che i diritti rimasti inoptati nell’ambito dell’aumento di capitale da 300 milioni sono stati venduti tutti nel primo giorno di negoziazione e dovevano essere esercitati entro lo scorso venerdì.
Tornando a Poste Italiane (+1,5%), il titolo prosegue il rialzo dell’ultimo periodo, avendo acquistato una forte visibilità dopo la presentazione del nuovo piano industriale avvenuta oltre un mese fa.
In luce Exor (+3,4%), che si è mosso in scia al buon andamento delle principali controllate quotate.
Nel Mid Cap si interrompe la risalita di Banca Ifis (-1,6%) che continua comunque a godere della fiducia degli investitori, come dimostrato dal successo del collocamento di un bond senior da 300 milioni. Inoltre, la banca sarebbe interessata ad acquistare il servicer Fbs.
Frena doBank (-1,4%), i cui azionisti hanno approvato il dividendo di 0,394 euro per azione e nominato il nuovo cda per il triennio 2018/20.
Vendite su Cerved (-2,3%), che ha beneficiato solo in minima parte della nomina in qualità di servicer nell’ambito della cartolarizzazione di un pacchetto da 1,5 miliardi di npl in capo ad alcune popolari.
Scatta MutuiOnline (+12,1%), in scia al perfezionamento dell’acquisto del 50% di Agenzia Italia.
Tra le Small Cap arretra Banca Intermobiliare (-3,6%%), nonostante il closing della cessione della quota di controllo al fondo inglese Attestor. Il nuovo azionista ha fatto partire la ricerca del nuovo Ad dopo l’uscita di scena di Giorgio Girelli.
Sottotono Banca Sistema (-0,4%), dopo che Banca Akros ha ridotto il giudizio da ‘accumulate’ a ‘neutral’ con target price limato da 2,80 euro a 2,40 euro.
Frazionale calo per DeA Capital (-0,7%), con il mercato rimasto sostanzialmente indifferente alle dichiarazioni sulla strategia di crescita da parte dell’Ad Paolo Ceretti.