Pesante calo per Deustche Bank alla Borsa di Francoforte. Intorno alle 12:30 le azioni arretrano del 4,4% a 11,31 euro, dando un’intonazione negativa all’intero comparto bancario europeo che scende dello 0,5 per cento.
L’andamento risente dei risultati relativi al primo trimestre 2018 comunicati ieri, i quali hanno evidenziato il crollo del 79% dell’utile netto a 120 milioni, penalizzato dalla performance negativa del corporate e investment banking, del private e commercial banking e dell’asset management.
La difficile situazione è stata subito sottolineata dal neo Ceo Christian Sewing: “Non abbiamo più tempo da perdere, perché questi ritorni per i nostri azionisti sono inaccettabili”.
Ragion per cui l’istituto tedesco “prevede una significativa riduzione della forza lavoro nel resto dell’anno per raggiungere i target di riduzione dei costi nel 2018 e, in particolare, far scendere sotto 23 miliardi i costi adjusted richiederà ulteriori tagli soprattutto nell’investment banking”.
Nello specifico, il colosso teutonico intende ridurre la sua operatività nell’investment banking soprattutto negli Stati Uniti e in Asia. La strategia di fondo è stata apprezzata da analisti e investitori, in quanto considerata inevitabili alla luce dei risultati riportati. Qualche scetticismo, tuttavia, prevale sul piano di ristrutturazione che per ora rimane delineato solo nelle linee guida ma, secondo i protagonisti della city finanziaria londinese, per ora mancano i dettagli. “Troppe domande rimangono senza risposta”, è un commento ricorrente tra i desk londinesi.
L’intenzione è di rifocalizzarsi soprattutto sul business della banca commerciale e nel private banking.