Continua a salire nell’ottava l’indice Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale che avanza di 1,1 punti percentuali, sottoperformando però il corrispondente indice europeo (+2,9%).
Leggermente in calo al termine della seduta di venerdì, rispetto alla settimana precedente, le quotazioni del petrolio. Nella seduta di martedì il Brent ha toccato un nuovo massimo da oltre tre anni a 75,47 $/bl, per poi ritracciare leggermente assieme al Wti in seguito alle incertezze sulla questione iraniana e all’aumento a sorpresa delle scorte Usa.
La scorsa ottava ha visto la pubblicazione delle trimestrali delle tre big del settore: Saipem lo scorso lunedì ed Eni e Tenaris venerdì.
Eni ha riportato un incremento dell’1,3% dopo aver evidenziato nel primo trimestre una decisa crescita di utili operativi e netti adjusted, anche se non superiore alle attese degli analisti, beneficiando del momento favorevole del settore. Il Brent che nel trimestre evidenziava un aumento del 24% rispetto al pari periodo dell’anno precedente, ha sostenuto lo sprint del business Exploration & Production (+47%). La società ha inoltre annunciato l’avvio della seconda unità di produzione del giacimento di gas di Zohr.
Tenaris (-0,5%) ha invece registrato un forte aumento degli aggregati, soprattutto l’Ebitda (+79%), superando su tutta la linea le stime del consensus, in particolare per quanto riguarda l’utile netto. La società si ritiene inoltre ben posizionata per poter beneficiare di un eventuale riduzione dell’import negli Usa a seguito dei dazi imposti sui tubi coreani.
I risultati invece non hanno premiato Saipem (-5,5%) che ha riportato una trimestrale in calo rispetto all’anno precendente, anche se in linea con le attese. In una situazione di debolezza, influenzata dai minori investimenti nel settore degli ultimi anni, le note positive possono essere trovate nel mantenimento della marginalità sostanzialmente invariata e nel minore indebitamento al 31 marzo. Gli analisti hanno reagito ai risultati senza cambiare i propri rating, ad eccezione del downgrade da “hold” ad “underweight” di Jefferies e dell’upgrade da “hold” a “add” di Banca Imi.
La società ad inizio settimana ha inoltre annunciato una serie di nuovi contratti per complessivi 190 milioni di dollari.
Fra le Mid Cap, svetta Saras che con un +5,9% a 1,94 euro mette a segno la miglior performance del settore e torna ai livelli persi lo scorso gennaio. La società ha pubblicato il margine EMC Benchmark per la settimana precedente, diminuito a circa 1 dollaro al barile.
In leggera flessione invece Maire Tecnimont (-0,6%) che ha raccolto 165 milioni nell’offerta al pubblico del prestito obbligazionario non convertibile.
Infine, fra le società a minore capitalizzazione, in ribasso sia d’Amico (-1,7%) e Gas Plus (-0,8%).