Il Ftse Italia Banche chiude con un ribasso dell’1,2% e in linea all’analogo europeo (-1,5%), frenando anche il Ftse Mib (-0,8%). Quest’ultimo è rallentato anche dall’incertezza generata dalla formazione del nuovo governo, con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha indetto per il prossimo 7 maggio delle nuove consultazioni nella speranza che si arrivi a un compromesso tra le forze politiche.
L’incognita legata alla creazione di un esecutivo impatta anche sul comparto bancario, dando anche occasione agli investitori per qualche presa di beneficio in attesa che entri nel vivo la stagione delle trimestrali.
Le vendite penalizzano tutti i titoli del listino principale, con la sola Intesa Sanpaolo che riesce a contenere le perdite sotto l’1% grazie alla forte reputazione di cui gode presso il mercato.
Si mette in luce Mps (+1,1%), la cui performance beneficia dell’ormai imminente arrivo dei rating sui circa 25 miliardi di Npl oggetto di cartolarizzazione.
Nel Mid Cap Popolare Sondrio (+1,1%) prosegue il trend positivo, nonostante qualche possibile difficoltà nell’acquisto del 51% di Cr Cento. Dopo la pausa riflessiva di mercoledì, tornano gli acquisti su Credem (+0,6%), percepito come uno degli istituti più solidi del panorama bancario italiano.
Frena Creval (-2,8%), dopo due sedute in rialzo in scia all’annuncio da parte del presidente Miro Fiordi sull’avvio del cantiere per riformare la governance, ritenuta necessaria anche dall’azionista Denis Dumont dopo il cambiamento avvenuto nell’azionariato in seguito all’aumento di capitale da 700 milioni.
Tra le Small Cap termina flat Carige, il cui azionista Raffaele Mincione ha affermato di sperare in un’aggregazione entro diciotto mesi.