Banche – Ottava sottotono (-0,3%), in controtendenza Banco Bpm (+1%)

Il Ftse Italia Banche chiude la settimana con un lieve ribasso dello 0,3% e in linea all’analogo europeo (-0,6%), non impedendo comunque al Ftse Mib (+1,7%) di chiudere in positivo. Quest’ultimo, supportato dai titoli delle utilities e da quelli energetici, è rimasto indifferente all’incertezza generata dalla formazione del nuovo governo, con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha indetto per oggi delle nuove consultazioni nella speranza che si arrivi a un compromesso tra le forze politiche.

L’incognita legata alla creazione di un esecutivo impatta però sul comparto bancario, dando anche occasione agli investitori per qualche presa di beneficio in attesa che questa settimana entri nel vivo la stagione delle trimestrali. In merito a queste ultime, le attese sono positive.

Nel listino si mettono in luce Banco Bpm (+1%), trainato dalla conferma dell’indicazione di acquisto da parte di diversi analisti, e Mediobanca (+0,9%), che recupera dopo le recenti sedute sottotono.

Cede Mps (-1,3%), con il mercato rimasto indifferente all’ormai imminente arrivo dei rating sui circa 25 miliardi di Npl oggetto di cartolarizzazione.

Nel Mid Cap Popolare Sondrio (-0,2%) si prende una pausa di riflessione dopo il rally dell’ultimo periodo, con la banca che potrebbe riscontrare possibili difficoltà nell’acquisto del 51% di Cr Cento, chiudendo invece l’acquisto di PrestiNuova. Gli acquisti premiano Credem (+1,1%), con gli investitori che hanno apprezzato la recente riorganizzazione della rete del wealth management.

Frena Creval (-1,9%) dopo le ultime sedute positive, anche in scia all’annuncio da parte del presidente Miro Fiordi sull’avvio del cantiere per riformare la governance, ritenuta necessaria anche dall’azionista Denis Dumont dopo il cambiamento avvenuto nell’azionariato in seguito all’aumento di capitale da 700 milioni.

Tra le Small Cap arretra Carige (-2,2%) dopo il guadagno dell’ottava precedente, in cui l’azionista Raffaele Mincione aveva affermato di sperare in un’aggregazione entro diciotto mesi.