ll Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un progresso dello 0,6% e allineato all’omologo europeo (+0,6%), supportato dagli acquisti sul comparto bancario (+0,6%) e uniformandosi al Ftse Mib (+0,3%). Quest’ultimo risente ancora in parte dello stallo politico, con Lega e M5S che non riescono ancora a mettersi d’accordo per la creazione del nuovo governo e per cui potrebbero essere necessari ancora alcuni giorni.
La seduta positiva del settore creditizio si è riflesso in parte sui titoli dell’asset management, tra cui spicca il parziale recupero di Azimut (+1,3%) dopo la debolezza degli ultimi giorni in scia ai conti dei primi tre mesi del 2018. Tiene botta anche Banca Generali (+0,2%), il cui management gode di una forte credibilità presso gli investitori grazie ai risultati raggiunti negli ultimi anni. Debole Banca Mediolanum (-1,7%) nel giorno del ritorno nel Ftse Mib.
Si mette nuovamente in luce Poste Italiane (+0,8%), ancora supportata dall’ottima trimestrale riportata.
Nel Mid Cap Banca Farmafactoring (-2,8%) azzera quasi del tutto il guadagno della seduta di lunedì, mentre resiste doBank (+0,2%) grazie ai buoni conti evidenziati nei primi tre mesi del 2018 e in attesa del nuovo piano industriale che sarà presentato il 19 giugno.
Moderato rialzo per Banca Ifis (+0,4%), supportata dall’acquisto del 90% di Fbs per 58,5 milioni che darà origine al primo operatore integrato nel mercato italiano dei crediti deteriorati.
Arretra nuovamente Banca Intermobiliare (-3,2%), la cui trimestrale ha messo in evidenza una perdita netta di 6,4 milioni e con il cda che ha varato un aumento di capitale da 91 milioni.
Bene Tamburi (+1,6%), dopo che i risultati del primo trimestre hanno messo in luce un utile netto di 27,3 milioni.