Seduta flat per il comparto IT di Piazza Affari, con il Ftse Italia Tecnologia che chiude a -0,1%, sovraperformando l’indice di settore continentale Euro Stoxx Tecnologia (-0,8%) e terminando lievemente arretrato rispetto al Ftse Mib (+0,3%).
È stata un’altra giornata incerta per le Borse del Vecchio Continente, che hanno chiuso contrastate ma non distanti dalla parità. Focus sui dati macro, in particolare sull’indice Zew (stabile a -8,2 punti), sul Pil dell’Eurozona (in linea con le attese a +0,4% m/m e +2,5% a/a) e sulle vendite al dettaglio cinesi (sotto le attese) e statunitensi (+0,3%, lievemente al di sotto delle aspettative). In rialzo i rendimenti obbligazionari, con il T-Bond al 3,06%, e il dollaro, che torna a quota 1,183 rispetto all’euro.
Tornando al settore hi-tech di Piazza Affari la big cap Stm archivia gli scambi a +0,2%, sostenuta dalle previsioni sul fatturato 2018, visto in crescita tra il 14 e il 17%, e dall’incremento del target di investimenti a 1,2-1,3 miliardi.
In calo invece la mid cap Reply (-1,6%), nonostante la crescita a doppia cifra dei conti nel primo trimestre.
Poco mossa la Telecom Italia (+0,3%), che riunirà oggi il Cda per l’approvazione dei risultati trimestrali. Nel comparto tlc si segnala che il Ceo di Vodafone, Vittorio Colao, ha annunciato il proprio addio.
Fra le small cap spicca Eurotech (+7,5%), sostenuta dal miglior primo trimestre degli ultimi 5 anni. In spolvero pure Sesa (+4,4%), che ha toccato nuovi massimi storici a ridosso dei 30 euro per azione.
Nel comparto dei giochi Snaitech chiude invariata dopo i conti del primo trimestre, mentre Gamenet (-1,7%) termina debole nonostante il miglioramento della marginalità.
Sottotono anche Fullsix (-0,5%) in scia ai risultati economici negativi del periodo gennaio-marzo ed Esprinet (-3,1%), nonostante i dati positivi nei primi tre mesi dell’anno. Il gruppo inoltre ha annunciato la fusione per incorporazione delle controllate EDSlan e Mosaico e l’avvio di un buy-back fino a 1,15 milioni di azioni.
Termina a -6,8% Exprivia, dopo i risultati del trimestre che hanno visto un utile ante imposte negativo per 13 milioni dopo l’integrazione con Italtel.